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Nei giorni scorsi a Fiorano la serata di dialogo cristiano-islamico


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Nei giorni scorsi si è tenuta la serata/incontro annuale, quest’anno ricorreva il 16° anno, di Dialogo cristiano-islamico, presso il salone Emmaus della Parrocchia di Fiorano.

“Davvero una bella serata – afferma Ruggero Cavani, cofondatore del gruppo di dialogo interreligioso ‘Camminare Insieme’ – dove 60 persone, cristiani e musulmani, hanno pregato gli uni alla presenza degli altri, hanno mangiato cibi ‘nostrani’ insieme a cus-cus e altri cibi arabi e a conclusione hanno Ringraziato il Signore per il cammino fatto dal 2002 al 2017. Davvero un bel momento di fraternità, di dialogo, di conoscenza reciproca e di amicizia. Ma in questo appuntamento, come sottolineato da diversi amici alla fine della serata, si è respirato un bel clima di preghiera, un sentire più spirituale di altre volte”.

Dopo la recita della preghiera del vespro da parte dei cattolici presenti e di un momento di ringraziamento da parte dei fratelli e sorelle musulmane con la recita/cantata e la traduzione della prima ‘sura’ del Corano vi sono stati i saluti di Cavani Ruggero Cavani, cofondatore del gruppo di dialogo interreligioso ‘Camminare Insieme’, ha fatto memoria del percorso portato avanti in questi 16 anni di Dialogo e dei tanti doni ricevuti e delle tante persone che hanno creduto nel progetto; Don Antonio Lumare, Parroco di Fiorano, ha elogiato l’intuizione avuta nel 2002 e gli sforzi prodotti negli anni, nonostante le mille difficoltà che possono esserci state, e ha invitato tutti a proseguire per quella strada più volte sottolineata nei sui interventi da Papa Francesco; Hicham Ouchim, Presidente della Comunità Islamica di Via Cavour di Sassuolo, ha ringraziato la comunità cristiana, che vive ed opera a Fiorano, per la disponibilità concreta di questi anni che ha favorito un cammino di dialogo e di amicizia fruttuoso tra le persone di fedi differenti.

“Questi interventi ci hanno fatto sentire tutti appartenenti ad un grande Popolo. Persone in cammino, che percorrono sentieri diversi, che spesso tendono ad incrociarsi – conclude Cavani – Sacerdoti, suore, famiglie, mamme e papà, giovani, ragazzi e bambini, davvero un insieme di persone che per una sera, in modo fraterno, sono andati oltre le differenze culturali, sociali e religiose e hanno vissuto da fratelli e sorelle che vivono nello stesso territorio. Di tutto questo rendiamo grazie a Dio”.