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Castelfrigo e coop, Baruffi: “Oltre un milione di contributi evasi”


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Oltre un milione di contributi evasi (1.066.000 per la precisione) e un ammontare complessivo di sanzioni civili e amministrative per 560mila euro: è quanto accertato dagli uffici dell’Ispettorato del Lavoro che hanno compiuto verifiche alla società Castelfrigo di Castelnuovo Rangone e presso le quattro società cooperative appaltatrici che, dal 2011 in poi, hanno svolto l’attività di lavorazione delle carni per conto della società committente. Lo ha reso noto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti rispondendo alla interrogazione urgente presentata dal deputato modenese del Pd Davide Baruffi.

Ecco la sua dichiarazione:

“Il ministro del Lavoro, nella sua risposta alla mia ultima interrogazione, parla esplicitamente di numerose violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e significative evasioni contributive accertate nel corso dei successivi controlli che lo stesso Ministero si era impegnato a promuovere dopo la mia prima interrogazione attraverso gli uffici periferici dell’Ispettorato del lavoro. Vengono, quindi, confermate le denunce che i lavoratori e i loro rappresentanti hanno più volte pubblicamente avanzato, smentendo anche la versione proposta dai presidenti di due delle cooperative appaltatrici. Le verifiche sono state compiute in un periodo che va da gennaio 2016 a maggio 2017. Il Ministero è accurato nel riportare le cifre relative all’evasione contributiva accertata e le sanzioni civili e quelle amministrative contestate sia alla società committente, sia alle quattro cooperative. Complessivamente – ha spiegato – “a carico della società Castelfrigo, nella sua qualità di trasgressore e di obbligata in solido con le cooperative, sono stati addebitati oltre un milione di euro a titolo di contributi evasi”. Altro aspetto importante è che a due delle quattro cooperative coinvolte, la Work Service e la ILIA D.A, vengono rivolte anche contestazioni di natura societaria: l’Ispettorato del lavoro di Modena, infatti, il 27 ottobre scorso, ha segnalato al Ministero dello sviluppo economico i riferimenti delle due società perché, cito testualmente, “sulla base delle verifiche svolte, sembrerebbero abusare della forma giuridica di “cooperativa” e dei suoi scopi mutualistici”. Insomma, vengono confermati i dubbi che noi, i sindacalisti e le centrali cooperative avevamo sollevato sulla natura di queste società che si fregiano del titolo di “cooperative”. Il Ministero, inoltre, è puntualmente aggiornato sul lavoro della Regione che ha attivato il tavolo di salvaguardia occupazionale, sul fatto che le cooperative non si siano presentate al primo incontro, sul fatto che la Regione procederà a una nuova convocazione per attivare gli interventi possibili a salvaguardia dell’occupazione. Lo stesso Ministero, inoltre e più in generale, si dice consapevole della particolare rilevanza e delicatezza delle questioni segnalate sul distretto delle carni, a ulteriore testimonianza del fatto che, come abbiamo denunciato a più riprese, questa della Castelfrigo è una situazione, purtroppo, paradigmatica di altre similari che si stanno profilando nel settore. E’ anche per questo che, come Pd, chiediamo che agli accertamenti effettuati seguano anzitutto riscossioni reali e tempestive e che venga mantenuta alta l’attenzione su tutto il comparto per evitare nuove forme di sfruttamento, a danno dei lavoratori e delle aziende che invece rispettano le regole. A questo proposito mi preme infine sottolineare quello che considero l’aspetto più importante: i 127 lavoratori non possono essere lasciati soli. Non assisteremo passivamente al loro licenziamento, per veder poi magari appaltato il lavoro a nuove “cooperative” con altri lavoratori più “ubbidienti”. Il gioco delle tre carte deve finire una volta per tutte e lo vogliamo dire oggi a titolo preventivo”.