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Stalking, sentenza choc. Tullia Bevilacqua (Ugl Emilia-Romagna): “Modificare la legge che depenalizza e ‘monetizza’ il reato”


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“Purtroppo, è avvenuto quello che avevamo previsto: pochi giorni fa un giudice ha ritenuto di “non dover procedere” contro un imputato per stalking che a processo aveva offerto una somma in denaro (1.500 euro) come risarcimento per la vittima. Lei ha rifiutato il denaro, ma il magistrato ha pronunciato una sentenza favorevole all’aggressore perché con l’entrata in vigore (il 4 agosto scorso) della riforma del processo penale il reato – anche nei casi gravissimi di violenza contro le donne – si estingue se il giudice ravvisa nell’imputato una “condotta riparatoria”. E’ una delle prime, se non la prima in assoluto, di una sentenza che con tutte le nostre forze come sindacato avevamo scongiurato”.

Questo è il commento di Tullia Bevilacqua, segretario generale dell’Ugl Emilia-Romagna.

Il provvedimento citato è di pochi giorni fa, pronunciato in Tribunale a Torino.

“Ma è certo che questa interpretazione della norma farà scuola in tutta Italia, Emilia-Romagna inclusa, perchè i giudici saranno chiamati ad applicare la legge. E nella nostra regione si contano decine di casi, l’ultimo, più eclatante, quello di Gessica Notaro, a Rimini, tormentata e vittima di stalking da parte dell’ex fidanzato”: chiosa ancora Tullia Bevilacqua.

In Italia il numero di denunce per stalking è cresciuto ogni anno dal 2010 al 2014, toccando il picco di circa 17 mila casi , in lieve flessione secondo il ministero dell’Interno – ultimi dati disponibili – nel periodo fra marzo 2014 e marzo 2015.

L’Istat ci ricorda che almeno tre milioni e 466mila donne (il 16% delle residenti in Italia) hanno subito stalking almeno una volta nella vita. Ma, in generale, sono 10 milioni e 485 mila le donne che hanno subìto maltrattamenti di vario tipo nell’arco della loro vita.

“Prendiamo atto che il ministro Andrea Orlando non ha mantenuto la promessa di modificare questa regola e confutiamo le rassicurazioni di chi, anche nel governo, ci rassicurava dicendo che lo stalking sarebbe stato considerato reato estinguibile con la giustizia riparatoria “solo in pochi casi isolati”. Non sarà così e le donne vittime di persecuzione saranno umiliate due volte, si sentiranno tradite dalla Giustizia, quella con la g maiuscola, costretta ad applicare la depenalizzazione”: aggiunge il segretario generale dell’Ugl Emilia-Romagna.

Qualche anno fa era previsto il carcere da 6 mesi a 4 anni per gli uomini che si erano macchiati di stalking, poi nel 2014 la “mini-amnistia” varata dall’allora governo Renzi che aveva deciso di eliminare il carcere per i reati fino a 5 anni e infine , questa estate, l’ulteriore alleggerimento disposto dal ministro Orlando con il placet del premier Gentiloni.

Su queste basi il segretario generale dell’Ugl Emilia-Romagna Tullia Bevilacqua rinnova l’invito ai parlamentari di “buona volontà e di ogni schieramento” a modificare questo capitolo all’interno dalla riforma di procedura penale appena varata ed “eliminare lo stalking dai reati estinguibili con la giustizia riparativa” commentando: “Non può e non deve esistere che si possa monetizzare l’umiliazione che subiscono le vittime, sarebbe estremamente pericoloso che passasse il messaggio favorevole al molestatore/aggressore:“tanto pago”. Come donna sono profondamente indignata per questa norma e mi verrebbe da dire e “Se non ora quando?”.