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In 3.000 a Bologna per gli sport paralimpici


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“Lo sport è vita, è benessere ed è soprattutto cultura: se lo capissimo tutti vivremmo in una società migliore, più aperta e inclusiva”. È questo il messaggio che Melissa Milani, presidente del Cip (Comitato italiano paralimpico) Emilia-Romagna lancia da piazza Maggiore a Bologna a chiusura della Giornata nazionale, che si è svolta questa mattina in contemporanea a Palermo, Foggia, Roma Ostia, Sassari e Milano. “Abbiamo avuto tremila studenti che sono venuti con 34 pullman da tutta la regione – continua – è stata una gioia vedere così tanti giovani abbracciare il mondo paralimpico e provare anche qualcuna delle nostre discipline”.

In piazza Maggiore, trasformata per una mattina in una palestra a cielo aperto (“Seppur con qualche difficoltà per i limiti della Soprintendenza, che non ci ha permesso di montare neanche due canestri mobili per il basket in carrozzina”, sottolinea Melissa Milani ed è il suo unico motivo di amarezza), si sono potuti praticare, calandosi nelle condizioni di gioco degli atleti con disabilità, il tennis tavolo, il calcio balilla (anche con un biliardino da 22 giocatori), la scherma e lo sci di fondo su una pista sintetica. E poi le bocce e la boccia (una specialità per gli atleti in carrozzina o con cerebrolesioni), il sitting volley, il badminton, la danza sportiva e la canoa con due imbarcazioni a secco, mentre le federazioni paralimpiche del tiro con l’arco (Fitarco), del nuoto (Finp), degli sport paralimpici e sperimentali (Fispes) e dell’arrampicata sportiva (Fasi) avevano degli stand informativi.

Molti anche i campioni paralimpici che hanno raccontato agli studenti la loro esperienza, dato consigli e pure firmato qualche autografo a giovanissimi fan: “Hanno dimostrato che le loro non sono diverse abilità, ma super abilità”, continua Melissa Milani. Per la scherma c’era Emanuele Lambertini, per il tiro con l’arco Eleonora Sarti, per la canoa Federico Mancarella, per il tiro a segno Massimo Croci. E poi Biagio Saldutti e Matteo Mordenti dei Bradipi (basket in carrozzina), Alessandra Santandrea (danza sportiva), Lorenzo Major (arrampicata sportiva), Yuri Ferrigno (badminton) e Davide Scazzieri (tennis tavolo). Dal palco hanno “cantato” in lingua dei segni l’inno di Mameli Vanessa Caboni (campionessa mondiale di pallavolo per sordi), Viola Strazzari e Francesca Gironi (entrambe bronzo agli ultimi Mondiali di pallacanestro per sordi).

Intervenute anche molte autorità, dall’assessore allo Sport del Comune di Bologna Matteo Lepore (“Piazza Maggiore è la piazza dei bolognesi, è la piazza dell’inclusione e della comunità”) alla vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elisabetta Gualmini: “Stiamo investendo molto per lo sport, perché pensiamo che dia un contributo fondamentale per creare una società accogliente”.

“La nostra regione è culla del movimento paralimpico – conclude Melissa Milani –. Il prossimo anno porteremo la Giornata paralimpica in Romagna, perché è la parte in cui siamo meno presenti e sentiamo il dovere di offrire a tutte le persone con disabilità la possibilità di avvicinarsi a uno sport”.

A Bologna la Giornata nazionale dello sport paralimpico è stata organizzata dal Cip Emilia-Romagna in collaborazione con Tper, con i patrocini di Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ufficio scolastico regionale, direzione regionale dell’Inail e Azienda Usl di Bologna. Si ringraziano atleti, tecnici e federazioni paralimpiche per la partecipazione.