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I 10 anni del Gruppo di Microcredito presso il Centro di Salute Mentale di Carpi


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Un ambito particolare di Avere Credito, il progetto di accesso agevolato al credito nato nel 2007 per volontà della Fondazione CR Carpi e gestito dal suo ente strumentale Fondazione Casa del Volontariato in collaborazione con la BPER Banca, è quello rappresentato dal Gruppo di Microcredito presso il Centro di Salute Mentale dell’ASL di Modena: l’occasione per conoscere l’attività, le sfide e le potenzialità di questo strumento, e per fare il punto a 10 anni dalla sua istituzione, sarà venerdì 6 ottobre, alle ore 18, all’Auditorium Rustichelli di Carpi, sito presso l’Istituto Musicale Vecchi-Tonelli, al civico 1 di via San Rocco.

Il programma della serata prevede un’introduzione a cura di Giuliana Gibellini, psicologa e coordinatrice del Gruppo di Microcredito, a cui seguirà quello di Giorgio Magnani, già psichiatra dell’ASL di Carpi, che illustrerà il percorso che ha condotto dalla nascita dello strumento del Microcredito da parte dell’economista e banchiere bengalese Muhammad Yunus fino a quello del Gruppo del CSM. Sull’importanza psicologica del gruppo, poi, prenderà la parola Patrizia de Biasi, dell’ASL di Carpi e infine, a riassumere i risultati del progetto Avere Credito la consulente della Fondazione Casa del Volontariato Elena Po.

A concludere gli interventi, prima dell’aperitivo, saranno presentate diverse esperienze, passate e presenti, da parte degli stessi partecipanti al Gruppo di Microcredito del CSM.

L’iniziativa, inserita nel programma della Giornata della cittadinanza solidale e del Giorno del dono, gode del patrocinio del Comune di Carpi e dell’Ordine degli Psicologi della Regione Emilia-Romagna.

Dall’inizio del progetto a oggi sono stati erogati 6 prestiti, per un totale di 22.000 euro, e tutti tranne uno sono stati restituiti o in regolare ammortamento. Tra le domande provenienti del Gruppo, prevalente è il bisogno finanziario legato all’autoimpiego.

Il gruppo si configura, in questo caso, come strumento di crescita personale e motore del cambiamento: essendo un ambiente artificiale costituito da luogo, orario, persone e regole costanti, esso produce senso di appartenenza, senso di identità personale e sociale, autostima e speranza.

Così, all’interno del gruppo si generano solidarietà, tolleranza della diversità e arricchimento attraverso di essa, maggiori capacità relazionali e la capacità di formulare obiettivi pratici, sia comuni che personali.

“C’è una differenza – spiegano Giorgio Magnani e Giuliana Gibellini – tra un gruppo terapeutico e il quello di microcredito, che è un gruppo di lavoro: il primo è orientato alla riflessione, il secondo ha per oggetto il ‘fare’. Partecipare al gruppo, sentendosi responsabili nei confronti degli altri da un lato, e sostenuti dal gruppo durante la formulazione e l’implementazione del progetto di lavoro dall’altro, è molto diverso dal richiedere un prestito presso uno sportello bancario. È inoltre importante sottolineare come la richiesta del prestito sia una delle possibilità, ma che a essere più importante sia la partecipazione in quanto tale. I numeri infatti ci dicono che, sebbene i prestiti richiesti siano pochissimi, i partecipanti negli anni sono stati almeno una cinquantina, e questo ha innescato in loro una serie di trasformazioni positive come il miglioramento del sintomo, una minor somministrazione di farmaci e la riduzione dei ricoveri e più relazioni sociali.”

Dati generali relativi al progetto Avere Credito: da inizio progetto a oggi su 383 domande pervenute, sono stati erogati 119 prestiti per un complessivo ammontare di 359.820 euro. Dei 119 erogati: 73 sono estinti, 32 in regolare ammortamento, 14 in sofferenza.

Dopo la riforma del progetto (nuova convenzione con BPER firmata nel mese di dicembre 2016) sono stati erogati ad oggi 17 prestiti per un totale di 52.200 euro.

A sottolineare l’importanza del Gruppo di Microcredito nell’ambito più ampio delle iniziative messe in campo per favorire l’autonomia e contrastare povertà ed emarginazione sociale, Giuseppe Schena e Nicola Marino, Presidenti rispettivamente della Fondazione CR Carpi e della Fondazione Casa del Volontariato: “Il nostro territorio vanta una storica sensibilità ai temi legati al welfare, che da alcuni anni ha trovato un felice strumento in più nel progetto Avere Credito, così come nei Fondi anticrisi. Strumenti, questi, da intendersi come complementari, l’efficacia dei quali ha fatto in qualche modo scuola anche a livello regionale e nazionale. Responsabilizzare i soggetti che vivono momenti di difficoltà,  invece di limitarsi semplicemente a soccorrerli nell’immediato, si è dimostrata la strada migliore per consentire loro di riappropriarsi di un progetto di vita e autonomia personale che li liberasse non dal bisogno di oggi, ma da quelli di domani. L’esperienza del CSM invita poi tutti noi a riflettere su come il gruppo possa rivelarsi un valore aggiunto: un richiamo, questo, anche al ruolo che il Terzo settore gioca nel mantenere la coesione sociale.”

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Immagine, da sx:Carla Bonazzi, Antonietta Panariello, Giuliana Gibellini, Giorgio Magnani, Nicola Marino, Monica Brunetti, Elena Po