Home Sassuolo Dallo Splash Museum ringraziamenti e qualche rammarico

Dallo Splash Museum ringraziamenti e qualche rammarico


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 Lo “Splash Museum”, un’esperienza unica che ha visto l’impegno di tante persone, artisti, insegnanti, bambini,  prodigarsi nei giorni di apertura per Festival Filosofia. Farvi parte è stato un onore indimenticabile, grazie soprattutto al Consorzio Festival Filosofia che ha ritenuto lo Splash luogo idoneo al percorso “Aperti per il Festival”.

I giorni del Festival sono stati  impegnativi, ma soddisfacenti perché ci sono state molti visitatori e in tanti si sono resi conto della bellissima realtà che si trova sul territorio di Sassuolo. Non un vero e proprio Museo, ma una galleria d’arte Contemporanea che espone opere di grandi artisti, di bambini,  di artisti e bambini insieme, unico nel suo genere perché all’interno di una scuola Primaria. I bambini ogni giorno vivo l’arte amandola e costruendola  . Un percorso di educazione alla bellezza . Tutti hanno potuto rendersi conto di quante cose meravigliose è possibile realizzare con piccoli artisti, se opportunamente valorizzati e indirizzati. Lo Splash è un museo in divenire che si costruisce ogni giorno grazie agli artisti che arrivano da noi per contribuire con la loro arte a rendere bella una scuola di periferia, spesso dimenticata.

Allo Splash si trovano opere di Bros, Francesco Polazzi, Emidio Cocchi, Mauro Filippini, Maria Clotilde Schenetti, Caterina Lombardo, Vincenzo Marsiglia, Camm, Marta Manfredi, Carlo Moretti, Federica Toni, Simone Zuppiroli, Juri Casali, Chiara Bertoli e tanti altri stanno per arrivare. Di certo un luogo da visitare. I bambini lavorano su progetti specifici appropriandosi prima della storia dell’arte attraverso i laboratori del conoscere e poi facendola in maniera pratica nei laboratori del fare. Spesso nei laboratori del fare sono affiancati da artisti per la realizzazione di opere corali.

Molti sono gli studenti universitari che hanno fatto il loro tirocinio presso lo Splash. Lo scorso anno abbiamo avuto una studentessa di storia dell’arte della Sapienza che ha fatto pratica di tirocinio, facendo esperienza con i laboratori del conoscere.

La nostra scuola cresce ogni giorno di nuova bellezza e i bambini sono orgogliosi di appartenervi.

Rispettano le opere esposte senza toccarle o rovinarle, non esistono atti vandalici  alle opere.

Educare al bello è comunque un educazione al “ Bendessere” così come dice Andreoli nel suo libro sulla bellezza.

Il mio grazie personale va ai miei colleghi che hanno sacrificato il loro fine settimana per turnarsi durante le ore di apertura, agli artisti che si sono prodigati per pubblicizzare l’evento, ai genitori, ai bambini , alla dirigente scolastica Maria Grazia Avallone e alle dirigenti Rita Turrini perché senza di lei non averi potuto realizzare nessun progetto, alla dirigente Alessandra Borghi che anni fa mi disse devi continuare a specializzarti in arte infantile.

Il mio rammarico e  un  di  po’delusione va al verso il Consorzio del Festival che nel suo percorso non ha previsto una adeguata comunicazione per la visita al nostro Museo; e verso il Comune che dopo aver inserito lo Splash Museum nel suo programma e nel percorso, non abbia previsto nulla a livello di comunicazione e gestione logistica. Rammarico anche  nelle dichiarazioni dell’assessore alla cultura e dell’assessore alla pubblica istruzione, per il successo in città del festival, non ci sia stata nemmeno una menzione per lo Splash Museum.

Un grazie sentito davvero lo faccio io, come ideatrice e curatrice degli eventi Splash, alla signora Leonardi, alla signora Tagliavini  dell’ufficio Cultura.

Lo Splash è, secondo me,  una realtà importante  che non va trascurata. Lo scorso anno è stata   celebrata e inaugurata alla presenza vice ministro alla Pubblica Istruzione Faraone ,ma nello stesso tempo  continuiamo a essere dimenticati.

Per chi ha la fortuna di venire a visitarci la sorpresa è immensa; ma cosa si deve fare per avere più considerazione dal punto di vista culturale ?

Noi vorremmo avere la possibilità di aprirlo qualche sabato al mese con progetti d’arte per tutta la popolazione infantile del comune o del consorzio ceramico, siamo disponibili a far conoscere la nostra realtà ma abbiamo bisogno di essere supportati anche dalle Istituzioni del territorio.

(Tina de Falco)