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Il Progetto ‘Compete In’ fa tappa a Reggio Emilia


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Tappa reggiana per il progetto ‘Compete In’, finanziato dalla Unione europea attraverso il programma Interreg Europe con 1,4 milioni di euro, finalizzato allo sviluppo e all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e dei territori in cui operano. “Compete In – Internazionalizzazione per la competitività territoriale: Pmi in regioni globalizzate”, di cui il Comune di Reggio è capofila, si basa sull’idea che le città (i governi locali assieme a Camere di Commercio, associazioni di categoria, università e centri di ricerca) possono contribuire a questa sfida supportando e facilitando percorsi che facciano leva sulle relazioni internazionali di ciascun territorio e sul sistema delle eccellenze locali. Per questo promuove scambi di conoscenza reciproca tra città che hanno realtà e progetti che possono fare scuola in tema di internazionalizzazione dei territori.

“Compete In è stato elaborato dal Comune di Reggio Emilia e dalla Fondazione E35 nel 2015, evidenziando le volontà e la sfida dell’assessorato Città Internazionale: costruire occasioni di incontro con esperienze estere per favorire la crescita del sistema economico locale – dice l’assessora comunale alla Città internazionale Serena Foracchia – Compete In è un progetto che ci mette in dialogo con altre realtà europee per accompagnare Reggio Emilia ad affinare strumenti di attrattività e favorire la presenza del nostro sistema economico su mercati esteri. L’attiva partecipazione di diversi enti reggiani a questo meeting ed al progetto è una rappresentazione importante della collaborazione necessaria per la competitività sulla scena internazionale”.

In questi giorni i partner europei del progetto – Municipalità di Gavle (Svezia), Agenzia per l’imprenditoria e lo sviluppo dell’Alta Silesia  e la regione della Wielkopolska (Polonia) e l’Istituto per le imprese e la competitività di Valencia (Spagna), oltre a Ervet (società in house della Regione Emilia-Romagna per la valorizzazione economica del territorio) – erano in visita nella nostra città per conoscere da vicino alcune realtà che rappresentano valide strategie per favorire l’internazionalizzazione dei territori, l’attrazione di investimenti e di talenti e la creazione di partnership internazionali.

I partner europei, accompagnati da un rilevante numero di stakeholder (funzionari delle Regioni, responsabili di centri di trasferimento tecnologico, rappresentanti di associazioni di categoria, di Politecnici e Università), si sono confrontati con gli attori istituzionali ed economici che sul territorio reggiano hanno dato vita a importanti iniziative e progetti: il Parco Innovazione, un hub Internazionale per l’attrazione di investimenti, imprese e talenti (con visite e incontri al Centro internazionale Malaguzzi, sede di Reggio Children, al Tecnopolo e ai laboratori di Crpa); l’Archivio Reggio – Africa, cuore delle relazioni con il continente africano tra rapporti di natura solidale, culturale ed economica; il  Food Innovation Program e i progetti di collaborazione tra università ed imprese reggiane per l’innovazione del prodotto e il collocamento sui mercati esteri.

Agli incontri hanno partecipato, in qualità di relatori e di testimoni, diversi protagonisti delle buone pratiche che Reggio Emilia ha inteso presentare all’interno del progetto Compete In. In occasione degli incontri l’assessora Serena Foracchia e le imprese del territorio attive nelle reazioni con il Sud Africa, la Fondazione E35, il Consolato generale del Sud Africa in Milano, il Rugby Reggio, Unimore, con  hanno sottolineato come lo sviluppo dei rapporti di amicizia e fiducia tra la nostra città e lo stato africano abbia portato alla costruzione di una partnership strategica, di cui entrambi gli attori beneficiano in numerosi settori. Imprese, docenti e studenti coinvolti nei progetti di Unimore e  del Food Innovation Programm hanno presentato un’idea di formazione superiore che coinvolge diverse realtà del territorio per favorire lo sviluppo economico e le relazioni internazionali, nonché l’attrazione dei talenti. Le imprese, gli investitori, i soggetti pubblici e privati protagonisti del progetto del Parco Innovazione hanno presentato ai partner europei un’idea concreta di sviluppo basata sulla ricerca e l’innovazione al servizio dell’economia e della qualità della vita della città.

Il progetto Compete In, che coinvolge un gruppo di lavoro guidato dal Comune di Reggio e composto da Camera di Commercio, Unindustria, Legacoop Emilia ovest, Cna, Crpa, Reggio Children, Unimore, Fondazione E35, Stu Reggiane, in stretta collaborazione con  la Regione Emilia-Romagna, offre occasioni di scambio con realtà internazionali, pubbliche e private, in un’ottica di collaborazione e crescita e contribuisce a rafforzare e stimolare i rapporti tra attori pubblici e privati del nostro territorio.

L’occasione del meeting a Reggio Emilia ha anche favorito incontri e approfondimenti sul settore agroalimentare, eccellenza del nostro territorio studiata e riconosciuta a livello internazionale.

Nelle prossime settimane e fino a dicembre proseguiranno infatti (prima in Polonia, in Svezia e infine in Spagna), le reciproche visite dei partner del progetto  che, in loco, potranno confrontarsi direttamente con attori chiave e imprese beneficiarie dei percorsi di internazionalizzazione, al fine di facilitare il reciproco scambio di conoscenze.

Il Bilancio sociale della “Rete Diritto di parola”

Viene presentato domani pomeriggio (ore 18) nella Sala del Tricolore di Reggio Emilia il Bilancio sociale dei primi dieci anni della Rete Diritto di parola, sistema sociale, solidale e culturale costituito da associazioni e istituzioni scolastiche – Centro provinciale per l’Istruzione degli adulti (cioè la scuola pubblica), Centro di solidarietà di Reggio Emilia Onlus (Ceis), Centro d’incontro Reggio Est, Città Migrante, Federazione italiana lavoratori e famiglie (Filef), Aps Passaparola, Accademia di Quartiere (Accqua), cooperativa Dimora d’Abramo e Centro interculturale Mondinsieme, assieme al Comune di Reggio Emilia – dedicato allo sviluppo dei progetti di integrazione linguistica dal 2007 al 2017.

Da alcuni dati generali si coglie il rilievo e l’incidenza della progettazione e dell’attività della Rete: 21.200 studenti di origine non italiana, circa 60 mila ore di formazione, 840 volontari e oltre 90 insegnanti professionisti coinvolti.

L’apprendimento della lingua italiana rappresenta lo strumento primario di inclusione e valorizzazione sociale ed interculturale dei cittadini di origine straniera, immigrati e rifugiati. Proprio settembre è il mese in cui, a livello internazionale ed europeo, ricorre la celebrazione della Giornata mondiale dell’alfabetizzazione, promossa dall’Unesco e Giornata europea delle lingue, promossa dal Consiglio d’Europa.

A tale proposito, Reggio Emilia dedica il programma del mese di settembre di Cittamondo, strumento di comunicazione, conoscenza e sensibilizzazione interculturale, istituito e promosso dal Comune, all’integrazione linguistica a Reggio Emilia, che si caratterizza, oltre per la presentazione del Bilancio Sociale della Rete Diritto di Parola, per gli Open Day organizzati dalle realtà aderenti alla Rete: l’integrazione linguistica si apre alla città.

“La padronanza della lingua è un elemento essenziale per una cittadinanza consapevole ed è il primo strumento di orientamento per chi, arrivato in un contesto straniero, vuole definire il suo percorso di vita – dice l’assessore alla Città internazionale Serena Foracchia – Sapere leggere e scrivere nella lingua ufficiale del paese che ti accoglie (per nascita o per approdo) è una condizione indispensabile per esprimere le proprie competenze, per trovare un ruolo sociale, per rispettare le regole, per orientare se stessi e i propri cari nei servizi pubblici, per partecipare attivamente alla costruzione di progetti per la propria famiglia per la propria comunità. Nel riconoscere che l’alfabetizzazione e la competenza linguistica sono fondamentali per i cittadini, l’amministrazione vuole valorizzare il lavoro svolto dalla rete “Diritto di parola”. Costruisce attorno all’insegnamento dell’italiano attività di volontariato, sensibilizza la popolazione locale e consente ai reggiani di comprendere meglio le difficoltà di chi arrivato in terra straniera cercando di acquisire gli strumenti per vivere pienamente integrati nella nostra comunità. I numerosi volontari testimoniano la capacità che Reggio ha maturato nell’accogliere e nell’orientare chi arriva, oltre che la volontà di costruire percorsi concreti di integrazione con un impegno reciproco, non solo di chi apprende ma anche di chi insegna”.

 

GLI OPEN DAY – A partire da questa settimana sono in programma una serie di giornate aperte per promuovere le attività di integrazione lingustica promosse dal Comune e dalle associazioni della Rete Diritto di parola. Gli Open day in programma, promossi nei diversi quartieri della città, si svolgeranno dal 28 al 30 settembre.

Venerdì 28 settembre sono in programma due open day, dalle ore 9 alle 11 e dalle 15 alle 18 .30 al Ceis (via Urceo Codro, 1/1), e dalle ore 19 alle 21 presso la sede di Città migrante (via Manicardi, 1).

Il 29 settembre si svolgeranno invece gli open day della Dimora di Abramo (via Fratelli Rosselli 10), dalle 9 alle 11, del Cpia (via Turri 69), dalle 11 alle 13, e dell’Accqua (via paradisi 6/A), dalle 16 alle 18.

Domenica 30 settembre, infine, appuntamento dalle 10 alle 12 alla Filef (via Piccinini 8) e dalle 17 alle 19 con l’associazione Passaparola (via Fratelli Rosselli 10).

 

IL BILANCIO SOCIALE – Il Bilancio Sociale della Rete Diritto di Parola intende diffondere la conoscenza delle attività di integrazione linguistica, incrementarne l’efficacia e l’efficienza, consolidarne prassi e strumenti di rendicontazione, valutazione e controllo dei risultati. Il Bilancio racconta dunque i percorsi formativi ed educativi promossi, tra cui si segnalano – per l’innovazione metodologica, sociale e interculturale – quelli finalizzati alle donne (Mamme a Scuola), e agli adolescenti (Accompagnamento Lingua Italiana (ALI), Tra i banchi d’estate).

In questi anni, ‘Mamme a scuola’ ha coinvolto ben 792 iscritti, per un totale di 3.934 ore di insegnamento 10 insegnanti 3 158 volontari. Il progetto, nato in via sperimentale nel 2009, realizza “bagni linguistici” di italiano L2 dedicati a donne e mamme di origine straniera residenti sul territorio reggiano. Il corso è tenuto da volontarie donne sviluppando quindi una metodologia di peer education di genere che ha agevolato il processo di socializzazione e apertura verso il nuovo sia da parte delle “insegnanti/volontarie” sia da parte delle “studentesse/mamme”. L’attività – che sino al 2015 si è concentrata nelle quattro zone del Centro storico, Canalina, Pieve Modolena e via Adua – è stata ulteriormente ampliata, nell’ambito della partecipazione ai Laboratori di Quartiere, con progetti sviluppati anche grazie al supporto degli Architetti di quartiere, a Sesso, Cadè, Cella e Massenzatico. Nella primavera 2017 (bimestre maggio – giugno), in stretta collaborazione con l’Istituzione Nidi e Scuole dell’Infanzia, è stato inoltre attivato in via sperimentale un allargamento del progetto all’interno di due nidi della città, dedicato in particolare a mamme con bambini molto piccoli e non scolarizzati in età 0 – 3 anni. Il valore aggiunto di queste tipologie di corsi è stato, oltre alle lezioni e conversazioni frontali in italiano, la possibilità di un servizio di babysitting gratuito rivolto ai bambini non ancora scolarizzati che seguono le madri durante l’attività proposta.

Particolare rilevanza hanno ricoperto i percorsi linguistici di alfabetizzazione destinati ai più giovani. Nei primi dieci anni di ‘Tra i banchi d’estate’, il percorso di lezioni estive dedicato ai giovani tra gli 11 e i 17 anni, sono stati 718 gli iscritti a fronte di 2.592 ore di insegnamento, 33 insegnanti e 106 volontari. Il corsoè pensato come propedeutico all’inserimento a scuola, una sorta di campus linguistico dedicato e promosso sul territorio reggiano, della durata di 6/8 settimane che si sviluppa per tutto il mese di luglio e nelle prime due settimane di settembre. Inoltre il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Rete degli istituti secondari di primo (solo terze medie) e secondo grado e, sin dagli esordi, ha visto la partecipazione e il coinvolgimento di giovani studenti delle scuole in attività di volontariato.

Data la forte affluenza di adolescenti stranieri neo – arrivati, anche minori non accompagnati, nel corso di quest’ultimo anno si è aggiunto un ulteriore corso, raggiungendo così la realizzazione di 4 percorsi di avvicinamento alla lingua italiana per diversi livelli, dal pre A1 all’A2 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (Qcer). Nel corso dell’anno 2017 sono stati 75 gli adolescenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni che hanno partecipato al corso, più dettagliatamente 28 ragazze e 47 maschi. I ragazzi sono stati suddivisi in quattro classi da circa 16 – 17 studenti ciascuna ed hanno seguito un totale di 72 ore per classe di cui 54 di lezione frontale e 18 di laboratori e uscite sul territorio, mirate alla conoscenza delle risorse, della geografia e dei luoghi di aggregazione giovanile reggiani. Con oltre 500 ore di volontariato complessivo, sono stati infine 8 i giovani che hanno partecipato al corso “Tra i banchi d’estate 2017”. I ragazzi, contattati tramite il Progetto “Giovani Protagonisti”, hanno seguito il lavoro dei docenti e affiancato i propri coetanei neo-arrivati, offrendo un contributo ricco e competente al percorso, che è divenuto anche un’importante occasione di conoscenza reciproca.

Il percorso ‘Ali – Accompagnamento Lingua Italiana’ nasce con l’obiettivo di sostenere gli Istituti Secondari di Secondo grado nella loro prima fase di programmazione delle attività per non disperdere la motivazione e le conoscenze dello studente acquisite durante il periodo estivo grazie al progetto ‘Tra i banchi di scuola’ supportandolo poi durante l’interno anno scolastico incidendo significativamente sul rischio di abbandono.

Il progetto, nato nel 2011, ha visto in questi sei anni ben 337 iscritti per 16 insegnanti e 14 volontari, per un monte ore totale di 1.358. Nell’ultimo anno scolastico 2016/2017 hanno partecipato a questo progetto 61 studenti, suddivisi in 3 classi di 22, 20 e 19 studenti, provenienti da 7 istituti della città e originari da 16 differenti Nazioni (Cina, Egitto, Pakistan, Ghana, Moldavia, Nigeria, Ucraina, Albania, Kosovo, Georgia, Colombia, Brasile, Senegal, Costa d’Avorio, India).