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Più competitività e qualità con l’Organizzazione comune di mercato ortofrutta. Caselli: “Un strumento da riconfermare nell’ambito della futura Politica agricola comunitaria”


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“L’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore dell’ortofrutta, mettendo al centro del sistema le Op e Aop, ha centrato gli obiettivi di maggiore aggregazione e di rafforzamento del potere contrattuale dei produttori e della filiera per i quali è stata creata vent’anni fa, riuscendo a coniugare competività, qualità e sostenibilità delle produzioni. Oggigiorno, tuttavia, c’è bisogno di apportare alcuni miglioramenti al vecchio impianto normativo per affrontare con strumenti più efficaci le nuove sfide che abbiamo davanti, a partire dalla crescente richiesta da parte dei consumatori di alimenti buoni e salubri (biologici e integrati), una maggiore concentrazione dell’offerta, più investimenti in ricerca e innovazione, oltre ad una migliore gestione delle crisi”.

Lo ha ribadito l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, alla presentazione nella sede del Parlamento europeo di Bruxelles del Libro bianco sull’Ocm ortofrutta, uno studio che mete in evidenza l’impatto positivo dell’Ocm a sostegno dello sviluppo del settore curato dal network europeo Areflh, di cui la stessa Caselli è presidente. All’iniziativa, patrocinata dall’ex ministro ed europarlamentare italiano, Paolo De Castro, e dal collega francese, Michel Dantin, hanno partecipato un centinaio tra parlamentari e rappresentanti di realtà aderenti ad Areflh, organismo che riunisce 20 tra le principali regioni produttrici di sei Paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Belgio, Grecia e Portogallo)  e 22 tra Op (Organizzazioni di produttori) ed Aop (Associazioni di organizzazioni di produttori) degli stessi Paesi. Insieme la base associativa di Areflh rappresenta quasi la metà – il 45% – del fatturato europeo del settore, per un valore che supera i 50 miliardi di euro. Oltre alla Regione Emilia-Romagna per l’Italia aderiscono alla rete europea Basilicata, Piemonte, Provincia di Trento e, come nuovo osservatore, la Valle d’Aosta

I risultati ottenuti 

All’incontro tutti gli intervenuti hanno ribadito l’importanza e l’efficacia dell’Ocm, uno strumento chiave che, con un impegno finanziario ridotto da parte della Ue, ha consentito negli ultimi due decenni di ottenere risultati molto importanti sul versante della programmazione della produzione e aggregazione dell’offerta, favorendo il miglioramento della  commercializzazione e, quindi, il reddito dei produttori, oltre a promuovere ricerca e innovazione, migliorare la sostenibilità  delle produzioni, ridurre l’impatto delle crisi di mercato. “Per questa ragione – ha ribadito Caselli – l’Ocm andrà riconfermata nella futura Pac in cantiere e migliorata nella direzione indicata nel Libro bianco, cercando di incrementare ulteriormente la quota di produzione organizzata (oggi siamo in media intorno al 50%, ndr) e riequilibrare la distribuzione del valore lungo la filiera”. Per il futuro Caselli ha inoltre sottolineato l’importanza di rafforzare gli strumenti per rafforzare gli strumenti di gestione delle crisi di mercato e diffondere tra i produttori pratiche e tecniche di coltivazione a minor impatto ambientale in grado di mitigare e contrastare gli effetti del cambiamento climatico sempre più marcato. “Per fare questo – ha concluso – occorre aumentare gli investimenti in conoscenza, ricerca e innovazione, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie e dei sistemi informativi e previsionali”.

L’allargamento verso Est 

La Commissione Europa, per bocca del direttore della divisione Mercati e Osservatori della Dg Agri, Jens Schaps, ha sottolineato l’importanza di reti come Areflh per il loro ruolo di interlocutore privilegiato e ha altresì inviatto l’associazione ad allargare ulteriormente la propria rappresentanza territoriale anche al di fuori delle tradizionali aree di produzione dell’ortofrutta, con particolare attenzione ai Paesi di nuova adesione all’Ue. Un obiettivo che il presidente Caselli sta perseguendo fin dall’inizio del suo mandato e che può contare già ora su alcuni risultati con la recente adesione di una Aop austriaca e la presa di contatti con alcune regioni di Austria, Germania, Ungheria e Croazia, in vista di un possibile ampliamento della base associativa per rafforzare la forza di Areflh e la sua capacità di incidere sulle scelte e decisioni della Commissione nell’interesse dei produttori. Come dimostra il recente innalzamento dei quantitativi di ritiro dal mercato di pesche e nettarine deciso dalla Commissione Ue: un risultato ottenuto grazie anche alle sollecitazioni di Areflh e della stessa Caselli.

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Foto: l’assessore Caselli (al centro) alla presentazione del Libro bianco