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I Flexus in concerto a Sozzigalli con “This land is your land”


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Sarà il concerto dei Flexus a chiudere domenica 3 settembre, alle ore 21, la tre giorni di festa del Libero territorio di Sozzigalli. Per il quarto anno consecutivo, il Ritrovo Sportivo della piccola frazione di Soliera ha ospitato la manifestazione caratterizzata da un allegro spirito goliardico, che ha visto eleggere Miss Nutria 2017 e festeggiare il Natale con qualche mese di anticipo.
Il concerto dei Flexus “This land is your leand” prende le mosse dalle parole di una canzone del songwriter americano Woody Guthrie raccontare in musica il rapporto tra gli uomini e le proprie terre. Un viaggio che affianca i nuovi brani della band a un secolo di canzoni di “terre e libertà”. Dal Messico a Cuba, dall’Irlanda al Sud Africa, dai Balcani alla Spagna, fino a giugnere all’Italia. Luoghi, lingue e tempi diversi che hanno una sola voce: quella dell’uomo che canta la sua terra, dell’emigrante costretto ad abbandonare la sua casa, dell’oppresso che lotta sotto l’occupazione. Resistenze sempre antiche e sempre attuali che diventano canto di lotta, di gioia, di speranza.
Alla formazione classica dei Flexus composta da Gianluca Magnani (voce e chitarre), Daniele Brignone (basso) e Enrico Sartori (batteria e percussioni), si affiancano il virtuoso violino di Mario Sehtl (da Sarajevo), la suggestiva voce di Elisa Meschiari e il polistrumentista Alessandro Pivetti al pianoforte, fisarmonica e percussioni.
Il concerto parte dall’antica ballata “The foggy dew” che racconta un episodio delle lotte dell’indipendenza irlandese di inizio secolo per arrivare alla “Shosholoza” che Nelson Mandela cantava durante la sua prigionia fino a toccare una “Cielito lindo” completamente riarrangiata, simbolo dell’identificazione del popolo messicano e ginungere agli antichi ritmati canti degli scaricatori del porto di New York. Ai brani tradizionali sono affiancate alcune nuove produzioni originali dei Flexus che creano ponti narrativi tra i brani del concerto, tratteggiando storie di singoli uomini e il rapporto con la terra da cui provengono. Un viaggio di musiche e parole lontane che raccontano fatti sempre più vicini, in un vortice di ritmi, lingue, suggestioni e speranze che vuole fondere pensiero e divertimento.
Ingresso libero.