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Reggio Emilia vince il prestigioso premio ‘Urbanistica’ con il Protocollo per la valorizzazione del lavoro in territorio agricolo


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Il Comune di Reggio Emilia ha vinto il premio Urbanistica, concorso nazionale indetto dall’autorevole rivista scientifica omonima, edita dall’Istituto nazionale di Urbanistica (Inu), che dal 2006 seleziona i progetti preferiti dai visitatori di Urbanpromo, l’evento nazionale di riferimento per la rigenerazione urbana organizzato dallo stesso Inu e da Urbit. Nel corso della manifestazione dello scorso anno, alla Triennale di Milano, i visitatori hanno scelto, tramite referendum, nove progetti tra quelli esposti nella gallery del sito www.urbanpromo.it.

Il Comune di Reggio Emilia è risultato tra i più votati nella categoria “Nuove modalità dell’abitare e del produrre”, grazie al Protocollo d’intesa per la valorizzazione del lavoro in territorio agricolo, siglato con associazioni di categoria, Regione Emilia-Romagna, Camera di commercio, Consorzio di bonifica, Enti di formazione e associazione Slow Food.

La premiazione dei progetti vincitori si terrà nell’ambito della quattordicesima edizione di Urbanpromo, in programma alla Triennale di Milano dal 21 al 24 novembre prossimi. I progetti saranno presentati all’interno di una specifica pubblicazione distribuita con la stessa rivista Urbanistica.

Il Protocollo d’intesa è parte integrante delle attuali linee di mandato amministrativo del Comune di Reggio Emilia e si è posto l’obiettivo di restituire all’agricoltura il ruolo di ‘infrastruttura’ di primaria importanza nella pianificazione della città, con piena dignità nella filiera dello sviluppo economico, nella creazione di lavoro e nella tutela di suolo e paesaggio.

In questo quadro, il Comune di Reggio Emilia ha dapprima semplificato la normativa per agevolare e sostenere il lavoro agricolo e i progetti di agricoltura periurbana, successivamente ha cancellato, con la variante in riduzione, oltre un milione e 360.000 metri quadrati di aree urbanizzabili in territorio agricolo, corrispondenti a 630 alloggi, ovvero il 30 per cento delle previsioni residenziali per nuove aree di trasformazione restituendo queste aree a funzioni agricole.

“Non può che onorarci e farci molto piacere il conseguimento del Premio Urbanistica – dice l’assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio Alex Pratissoli – Esso, oltre ad essere un riconoscimento scientifico prestigioso, è indice assai significativo del recepimento dei contenuti innovativi, sia socio-economici, sia ambientali e sostenibili, presenti nel Protocollo. Il nostro ringraziamento va anche alla regione Emilia-Romagna, alle associazioni agricole e agli ordini professionali che hanno collaborato a questo Protocollo.

“La Variante in riduzione e la semplificazione delle procedure per le aziende agricole – prosegue l’assessore Pratissoli – esprimono una precisa idea di città, in grado di crescere e svilupparsi rigenerando se stessa, ovvero all’interno dei confini del già costruito. Gli strumenti di programmazione di una città devono non solo essere impiegati per promuovere e sostenere politiche di rigenerazione urbana, ma anche tener conto e includere le aziende agricole, occuparsi di terreni coltivati e di sovranità alimentare. Per fare questo occorre rivedere la visione urbanocentrica che la pianificazione ha avuto in questi anni, consegnando all’agricoltura lo spazio che merita nelle politiche di sviluppo e nei piani di utilizzo del territorio. E in questo senso sono state concepite la variante al Regolamento urbanistico edilizio che favorisce le attività delle aziende agricole e la variante in riduzione. Occorre infatti togliersi dall’idea bucolica del territorio rurale, studiato e considerato fino ad oggi soprattutto attraverso il linguaggio del paesaggio, e considerare l’agricoltura per ciò che veramente è, ovvero un settore economico fatto di innovazione e imprese, spesso eccellenze uniche nel panorama mondiale. Così facendo si rafforza anche la resistenza del tessuto rurale alle pressioni esercitate dalla città e il ruolo degli agricoltori si afferma come principale soggetto col quale condividere la valorizzazione, anche paesaggistica, del territorio rurale”.