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Edilizia, Lapam: la ripresa debole. A Modena dal 2008 persi un quarto degli occupati


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Dopo anni di crisi, emergono deboli segnali positivi dal quadro congiunturale del 9° rapporto Confartigianato Lapam Edilizia “Fare impresa ai tempi di Edilizia 4.0”.

“I dati, raccolti e forniti dall’associazione, evidenziano che il valore aggiunto reale delle costruzioni nel I trimestre 2017 cresce dell’1,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, mentre gli investimenti nel comparto, nello stesso periodo, sono aumentati dell’1,6% – analizza Claudio Boccaletti, presidente comparto Costruzioni Lapam -. Ma la ripresa è molto debole: che a Modena l’occupazione nel comparto sia calata bruscamente negli anni della crisi e che anche il numero delle imprese sia è ancora in calo nell’ultimo anno, sia pure in modo non troppo pronunciato è all’evidenza dei fatti. Calano anche gli infortuni sul lavoro, e questa è senza dubbio una buona notizia, e crescono le compravendite, sia residenziali che non residenziali, pure se il saldo dal 2008 (l’apice prima di questa crisi decennale senza precedenti) resta pesantemente negativo”.

Nel primo trimestre 2017 le imprese registrate in provincia di Modena, naturalmente nel comparto costruzioni, sono 11.623, lo 0,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016. Di queste 7.920 sono imprese artigiane, l’1,5% in meno nell’anno. Guardando all’occupazione, a Modena il calo nel settore è stato brusco, come in tutto il Paese: nel 2008 erano circa 22mila gli occupati nel settore, nel 2016 si era scesi a 17mila, con un calo che sfiora il 25%. Il dato nazionale, aggiornato al primo trimestre 2017, evidenzia una crescita dello 0,6%, l’auspicio è che questa crescita si rifletta anche a livello locale. Venendo alle note positive, invece, c’è da registrare nel 2016 rispetto all’anno precedente un calo di infortuni più che proporzionale rispetto al calo degli occupati. Sul totale delle imprese gli infortuni sono calati del 9,3%, appena inferiore (8,9%) il calo di infortuni sul lavoro nelle imprese artigiane, questa diminuzione è superiore a quella che c’è stata a livello nazionale, attestata sul 7,3% (8% per le imprese artigiane).

Segnali più rafforzati di ripresa provengono dal mercato immobiliare. Nel 2016 rispetto al 2015 le compravendite residenziali a Modena aumentano del 25,3% (6917 contro 5520), ma il calo rispetto al 2008 resta fortissimo (in quell’anno le compravendite residenziali erano state 9.508, il 27,3% in più rispetto al 2016). Per quanto riguarda le compravendite non residenziale i dati sono simili: nel 2016 la crescita rispetto all’anno precedente è stata del 22,4% (888 contro 726), ma nel 2008 queste operazioni erano state 1336, il 33,5% in più rispetto al 2016.

La dinamica positiva delle compravendite residenziali è accompagnata dalla crescita dei mutui per l’acquisto di abitazioni concessi alle famiglie che sono in crescita, in tutta Italia, del 2,3% a maggio 2017. In parallelo nel I trimestre 2017 i prezzi delle abitazioni esistenti tornano a stabilizzarsi dopo oltre cinque anni di flessioni (i prezzi sono in calo dal III trimestre 2011).

“Qualche segnale positivo comincia a intravedersi – conferma Boccaletti – ma parlare di ripresa vera e propria è prematuro. Il comparto – conclude il dirigente Lapam Confartigianato – ha bisogno di stabilità e della ripresa degli investimenti anche pubblici. Sappiamo bene che una ripresa forte dell’edilizia trascinerebbe con sé tutto il Paese, il forte contenuto manifatturiero dell’edilizia è una garanzia di valore per il territorio che ne gode i benefici e ne supporta l’indotto dei consumi spingendo la ripresa dei consumi anche in tutti gli altri settori merceologici. Insomma, senza una forte ripresa dell’edilizia non c’è una vera ripresa del Paese”.