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Smart City: a Reggio Emilia si ‘accende’ la Banda ultra larga pubblica


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L’innovazione digitale e sociale compie un passo avanti decisivo a Reggio Emilia, con la filosofia e il metodo che contraddistinguono la città: riunire idee ed energie per lavorare insieme al raggiungimento di obiettivi condivisi. Città dotata di una diffusa infrastrutturazione a Banda larga, potenziata con azioni recenti e diversificate in relazione alle utenze – da quella pubblico-privata attuata nel Parco industriale di Mancasale in favore del sistema delle imprese a quella di ‘digitalizzazione di prossimità’ a servizio delle famiglie di Coviolo Wireless maturata nell’ambito del progetto di partecipazione Qua_Quartiere bene comune – Reggio Emilia potrà avvalersi di ulteriori infrastrutture e servizi: la nuova rete di Banda ultra larga pubblica – 41 chilometri, 127 siti serviti (scuole, servizi sanitari e comunali, centri di ricerca), decisiva per implementare educazione, formazione, ricerca, attrattività di investimenti e quindi economia e lavoro, servizi sociali e sanitari – e un Piano strategico di sviluppo digitale condiviso dal Comune e da altri 33 attori pubblici e privati della città.

Le azioni strategiche sono state formalizzate nella firma, da parte dei soggetti coinvolti, del Protocollo d’intesa sul Digitale “Reggio Emilia Smart City”, da cui scaturiranno le diverse azioni condivise. Sono già stati individuati quattro ambiti – Open data, Servizi online, Alfabetizzazione digitale, Banda ultra larga – e altrettanti Tavoli dedicati, che consentono di avviare da subito i lavori.

“E’ un giorno importante per la città – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Fin dall’inizio del mandato abbiamo detto con molta chiarezza che uno dei nostri obiettivi era lavorare ad un salto di qualità della dotazione tecnologica e digitale in particolare, una direzione in cui in questi anni abbiamo lavorato intensamente, al punto che Reggio Emilia è ai primi posti nella classifica Smart City Index. E oggi possiamo presentare questa ‘autostrada digitale’ che connette luoghi e servizi pubblici della città e che potrà essere realizzata in tempi relativamente brevi. Questa azione si traduce in una implementazione dei servizi pubblici, a cominciare da scuola, sanità e ricerca, ma anche in un avanzamento competitivo in campo economico del nostro territorio”.

Sul Digitale, ha aggiunto il sindaco, “ci siamo dati una strategia, basata su un’idea di città che innova e abbiamo questi risultati rilevanti, che si sintetizzano in un modello di nuova città che sta nascendo. Certo non da soli: oltre alla decisiva collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, l’infrastrutturazione della Banda ultra larga e la costruzione di un Patto sull’innovazione digitale avvengono nel solco di una continuità storica di modalità e valori: si parte sempre dalla sorgente, dal protagonismo delle persone, dal fare insieme e facendo sistema. Una particolare idea di cittadinanza, che plasma e distingue la nostra comunità. Perciò la nostra gratitudine va a tutti coloro che hanno lavorato e sostenuto questi progetti”. Il sindaco ha ricordato, in conclusione, che Banda ultra larga e Protocollo Smart City sono “i passaggi più recenti di un percorso di innovazione che il Comune ha sviluppato sulla base dell’Agenda digitale e che ha prodotto fra l’altro la dotazione di fibra ottica del Parco industriale di Mancasale, l’espansione dei servizi digitali dell’Amministrazione, la diffusione degli Open data. Sono fatti, che si aggiungono ai grandi progetti e alle infrastrutturazioni materiali e immateriali che andiamo compiendo o avviando a ritmi serrati”.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che è intervenuto alla presentazione del Piano banda ultra larga pubblica avvenuto al Palazzo dei Musei, ha detto fra l’altro: “Abbiamo un obiettivo molto chiaro: essere nel 2020 i primi in Italia ad avere tutto il territorio connesso con la Banda ultra larga a 30 mega e per tre quarti a 100 mega, avere in tutte le scuole la fibra ottica e avere i Comuni e le imprese garantite nel collegamento dovunque si trovino”.

“L’Italia – ha aggiunto Bonaccini – è un fanalino di coda sul piano dell’infrastrutturazione digitale, ma non è pensabile che si perda competitività perché non si può essere connessi fisicamente alla rete: per esistere, oggi, tutti i luoghi devono essere connessi, pena l’essere dimenticati da tutti. Per questo motivo, per lo sviluppo digitale, sul tavolo abbiamo messo 255 milioni di euro di investimenti pubblici, circa 180 dal governo e 75 dalla Regione”, a cui si aggiungono circa 300 milioni di investimenti finanziati dagli operatori privati del settore.

“A questi – ha concluso il presidente – vanno aggiunti ulteriori 26 milioni di euro per connettere tra loro 160 aree produttive della regione. La sfida della competitività dei territori più avanzati, dove noi siamo e vogliamo collocarci, passa anche dalle azioni per il Digitale. Da due anni, siamo la regione italiana che cresce di più, con un tasso di disoccupazione inferiore al 6% e Reggio Emilia, unica provincia, ha un tasso di disoccupazione inferiore addirittura al 5%: significa una ripresa trainante dopo la crisi. Manifatturiero, Cultura e Sapere, Turismo sono i punti di forza, da incentivare negli anni a venire. Penso che possiamo vincere anche questa sfida del Digitale, insieme e in fretta: coesione e velocità sono oggi indispensabili”.

Valeria Montanari, assessore ad Agenda digitale, Partecipazione e Cura dei quartieri del Comune di Reggio Emilia, riferendosi ai contenuti del Protocollo Smart City, ha spiegato che “accanto all’indispensabile infrastrutturazione materiale, portiamo avanti l’altrettanto irrinunciabile infrastrutturazione culturale: da una parte si costruiscono le autostrade, dall’altra si insegna ai cittadini a guidare sulle autostrade. Il nostro impegno perciò è far sì che la Rete sia sempre più un luogo di diritti, di servizi e lavoro per tutti, non solo un’opportunità di intrattenimento. Credo che la città abbia recepito chiaramente questo messaggio, dato che oggi con il Comune firmano il Protocollo altri 33 soggetti pubblici e pubblico-privati. Un Protocollo aperto ad altre sottoscrizioni, certamente, e abbiamo già raccolto l’interesse e l’adesione, per ora informale, di altre organizzazioni, fra cui associazioni di categoria”.

 

REGGIO EMILIA TRA LE PRIME DELLO SMART CITY INDEX – Tali azioni strategiche per una crescita sostenibile e innovativa di Reggio Emilia si radicano in un buon punto di partenza, dato che – ha spiegato Marco Mena, Senior Advisor Ernest&Young – Reggio Emilia è ai vertici della classifica dello Smart City Index delle città emiliane (terzo posto) e italiane (ottavo posto) sia metropolitane sia di medie dimensioni.

Lo Smart City Index misura il tasso di innovazione sociale e tecnologica in diversi ambiti, fra i quali mobilità, telecomunicazioni, ambiente, scuola, turismo, sanità, government; Big data, Open data, App store urbano, Identità digitale, Piattaforma per pagamenti; diffusione della Sensoristica in servizi e infrastrutture come semafori, parcheggi, mezzi pubblici, videosorveglianza e sicurezza, illuminazione pubblica, ciclo idrico e dei rifiuti, reti energetiche, Wi-fi, Smaterializzazione amministrativa (certificati e procedure amministrative online).

 

PIANO BANDA ULTRA LARGA PUBBLICA A REGGIO EMILIA – L’estensione della Banda ultra larga è uno degli obiettivi legati alle politiche di diffusione delle nuove tecnologie a livello europeo e a livello nazionale.

Il Piano Banda ultra larga (Bul) pubblica a Reggio Emilia – presentato oggi dal direttore generale di Lepida spa Gianluca Mazzini – si allinea al Piano strategico nazionale ed in particolare all’obiettivo di portare ad almeno 100 Mbps la copertura di sedi ed edifici pubblici, in particolare le scuole.

Il comune di Reggio Emilia verrà infrastrutturato con 41 chilometri di nuova fibra pubblica, che “accenderanno” la Banda ultra larga nelle scuole della città di ogni ordine e grado, dai Nidi fino alle superiori (oltre 90 siti), nelle principali sedi della Sanità pubblica (Asl e Azienda ospedaliera), in centri sociali e sedi di servizi istituzionali comunali: in totale 127 siti. L’investimento in infrastrutture e attivazione della rete è consistente – circa un milione di euro – sostenuto da Comune di Reggio Emilia (oltre 506.000 euro) e Regione Emilia-Romagna, per mezzo della infrastrutturazione di Lepida spa, per la restante parte.

Il progetto – che persegue l’obiettivo di evitare la duplicazione di reti ad uso delle Pubbliche amministrazioni, valorizzando il territorio con una infrastruttura che supporti lo sviluppo del sistema pubblico – intende collegare scuole e altri edifici pubblici con almeno con 1 Gbps, in modo da favorire la crescita uniforme di tutto il territorio beneficiando di Banda ultra larga per tutte le attività amministrative e didattiche.

 

Il Piano si articola in tre fasi:

– nelle fasi 1 e 2, che saranno attivate intorno a luglio 2017 (fine lavori prevista per febbraio 2018) e in cui saranno utilizzate per la maggior parte le infrastrutture esistenti, si collegheranno alla Banda ultra larga 127 sedi che includono fra l’altro uffici pubblici, scuole (compresi gli istituti del forese) e istituti comprensivi, Tecnopolo e Sanità. Sono previste due infrastrutture di diffusione ad anello – uno esterno e uno più centrale, con una serie di ‘chiusure’ a connessione degli anelli, dalle quali partiranno ‘sbracci di dorsale’ che andranno a penetrare con la Banda ultra larga anche le zone più esterne della città;

– la successiva fase 3 interesserà quartieri e zone più esterne della città, eventualmente anche ricorrendo a collegamenti via radio.

 

Obiettivi regionali e nazionali. Il 3 marzo 2015 il Consiglio dei ministri ha approvato la Strategia italiana per la Banda ultra larga con l’obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese rispettivamente sul fronte infrastrutturale e nei servizi, in coerenza con l’Agenda digitale europea.

Con delibera 28 aprile 2016, la Giunta regionale ha dato il via libera a finalizzare la convenzione con il Governo, secondo la quale il ministero dello Sviluppo economico (Mise) destinerà 180 milioni alle cosiddette aree bianche, cioè le aree periferiche dove gli operatori non investono, perché a fallimento di mercato, e dove internet ultra veloce arriverà dunque solo grazie ai finanziamenti pubblici.

I nuovi finanziamenti pubblici andranno quindi ad integrare gli investimenti che gli operatori privati faranno nelle cosiddette aree nere (circa 300 milioni di euro), cioè quelle aree dove gli operatori privati investono in prima persona e senza alcun finanziamento pubblico, perché il numero di utenze garantisce loro il ritorno sugli investimenti.
In particolare, la Regione Emilia-Romagna integrerà 75 milioni di euro per effettuare un unico intervento di bando per la realizzazione e la concessione di gestione all’ingrosso della rete.

Estensione e impiego della banda ultra larga pubblica a Reggio Emilia è tema del Protocollo Reggio Emilia Smart City e di un Tavolo di lavoro dedicato.

 

REGGIO EMILIA SMART CITY: IL PROTOCOLLO – Con il Protocollo d’intesa Reggio Emilia Smart City – presentato da Sergio Duretti, direttore Divisioni integrazioni digitali di Lepida spa – si vogliono “definire e perseguire gli orientamenti strategici per lo sviluppo del territorio attraverso l’innovazione digitale e sociale”. Il Protocollo coinvolge ad oggi 34 fra enti ed organizzazioni locali ed è aperto ad altri che vorranno partecipare all’attuazione delle strategie.

“Con il Digitale, per sua natura pervasivo – ha detto Duretti – nelle città si costruisce un nuovo paradigma culturale e sociale, che dà forza alle città stesse e ai cittadini, i quali sono protagonisti di questa innovazione e possono ottenere da essa un sensibile miglioramento della qualità della vita. Reggio Emilia ha capito tutto ciò e ha deciso di investire in risorse umane, economiche e partecipative: questo le va riconosciuto ed è un onore aver preso parte alla formulazione di questo Protocollo”.

 

PERCHÈ ACCORDARSI? – Nulla si può fare per il bene comune se non lo si fa insieme. Ci si accorda dunque per il bene comune: la comunità. Si vuole cioè migliorare la qualità della vita e dei servizi disponibili per tutte le persone che vivono, studiano o lavorano a Reggio Emilia. Si può agire progettando e realizzando – con la messa in valore delle competenze presenti – iniziative congiunte che trovino risposte ai bisogni e consentano ai sottoscrittori di promuovere l’innovazione e lo sviluppo del territorio.

 

4 VALORI – Il protocollo si basa su quattro Valori. Innovazione: gestire il cambiamento attraverso la trasformazione e la creazione di sistemi che, stimolando un nuovo modo di pensare, consentano l’elaborazione di metodi efficienti ed efficaci per risolvere sfide nuove o esistenti; Inclusione: promuovere il coinvolgimento degli stakeholder per assicurare che la governance sia partecipativa e che tutti contribuiscano con le proprie idee, competenze e soluzioni; Apertura: condividere e pubblicare orientamenti, dati e procedimenti in modo da rendere le decisioni trasparenti e aperte alla partecipazione di cittadini, organizzazioni e imprese; Sostenibilità: razionalizzare i processi e progettare iniziative che si integrino nei normali flussi operativi e nelle strutture organizzative, così da garantire continuità e consentire un orizzonte di medio-lungo termine.

 

7 FINALITÀ – Finalità del protocollo sono:

– favorire la pubblicazione di Open data e valorizzarli, sostenendone la diffusione ed incentivandone il riuso;

– promuovere l’offerta di servizi online usabili ed efficaci, conformi alla normativa nazionale ed alle linee guida diffuse dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), integrati con infrastrutture digitali come PagoPA (pagamenti elettronici per la Pubblica amministrazione) e il Sistema pubblico di identità digitale (Spid) e caratterizzati da standard qualitativi elevati e omogenei sul territorio;

– diffondere la cultura digitale, coinvolgendo la città, le imprese e il personale degli enti sottoscrittori in iniziative di alfabetizzazione informatica, incontri di approfondimento dedicati a temi specifici, eventi partecipativi e operativi come hackathon, contest e challenge;

– incentivare la dematerializzazione e la digitalizzazione dei processi;

– rafforzare la condivisione di dati e informazioni tra organizzazioni per abilitare e facilitare future sinergie;

– armonizzare gli interventi sul territorio, per garantire coerenza e coordinamento sul piano della comunicazione e dell’organizzazione e per abilitare, dove possibile, l’integrazione dei servizi offerti;

– offrire l’opportunità all’insieme di sottoscrittori di presentarsi come un interlocutore unico sul piano locale, regionale e nazionale relativamente ai temi legati all’innovazione digitale e sociale per Reggio Emilia.

 

COSA SI FA E COME SI FA – Per raggiungere gli obiettivi del piano, il protocollo prevede l’attivazione di una serie di Tavoli di lavoro dedicati ai diversi temi di riferimento. I tavoli di lavoro offrono agli stakeholder che vi partecipano l’opportunità di confrontarsi sulle tematiche trattate attraverso un processo che include diverse fasi.

Nella fase iniziale si analizza lo stato dell’arte dei temi considerati (analisi as-is), esaminando gli scenari di riferimento, il posizionamento e il ruolo degli stakeholder e le eventuali esperienze già condotte. Si passa quindi alla definizione dei risultati da raggiungere (analisi to-be), espressi prima come finalità di alto livello e successivamente declinati in obiettivi concreti e misurabili, con livelli di priorità e indicatori che consentano di monitorare l’avanzamento delle attività in corso d’opera.

La fase più operativa richiede agli stakeholder di concordare strategie e di tradurle in piani d’azione per guidare i progetti che consentiranno di raggiungere gli obiettivi individuati.

Mentre le strategie suggeriscono ad alto livello i percorsi da intraprendere per raggiungere le finalità di interesse, i piani d’azione ne descrivono i passi operativi, dettagliando le scadenze concordate e le risorse coinvolte, e diventano quindi strumenti essenziali non solo per la pianificazione, ma anche per il monitoraggio delle attività.

Infine, l’analisi delle attività eseguite consente di effettuare revisioni e raffinamenti continui delle strategie e degli obiettivi ancora da raggiungere.

Il processo descritto rappresenta un possibile metodo di lavoro applicabile a tutti i tavoli.

Gli stakeholder potranno accedere ad una piattaforma online per condividere materiali di lavoro e di approfondimento; integrare e modificare documenti e risorse in modo collaborativo; diffondere i deliverable prodotti e rendere accessibili a tutti i sottoscrittori le risorse condivise nell’ambito dei vari tavoli di lavoro, così da consentire contaminazioni tra gruppi diversi.

Alcuni temi, come gli open data, i servizi online e l’alfabetizzazione digitale, interessano tutte le aree in cui operano i sottoscrittori del protocollo e saranno quindi trattati nell’ambito di tavoli di lavoro trasversali.

Altri tavoli saranno invece dedicati a specifici ambiti tematici: agenda digitale, conoscenza ed educazione, servizi pubblici locali, salute e stili di vita, crescita, mobilità, territorio e cultura.

I principali destinatari dei tavoli tematici sono i sottoscrittori che operano nelle aree corrispondenti, ma la partecipazione è libera e aperta a tutti gli interessati.

Ma il documento indica già le prime proposte per i piani operativi dei tavoli da avviare nelle prossime settimane.

 

4 PROPOSTE OPERATIVE DA SUBITO – L’accordo indica quali prime proposte di lavoro dei Tavoli: Open data, Servizi online, Alfabetizzazione digitale, Banda ultra larga. Si tratta, nei primi tre casi, di temi e tavoli trasversali, poiché coinvolgono tutti gli attori firmatari del Protocollo. Nel caso della Banda ultra larga, tema e tavolo sono ‘verticali’, coinvolgono cioè soggetti per competenza più direttamente interessati.

 

OPEN DATA – E’ necessario incrementare l’effettivo riuso dei dati pubblicati da soggetti pubblici e privati su dataset avanzati ma spesso non conosciuti e non connessi in maniera sistematica fra loro e con la comunità, da un lato ampliando l’offerta di dataset e ponendo grande attenzione alla loro qualità, dall’altro attivando iniziative di divulgazione volte a far conoscere le opportunità offerte dagli open data e a sostenere la creazione di comunità di pratica locali che riusino i dati.

 

Obiettivi. Il Tavolo di lavoro sugli open data si propone di: 1) favorire la pubblicazione di open data strategici e di qualità relativi al territorio di Reggio Emilia, a partire dai dataset di interesse nazionale individuati dall’Agid e da quelli richiesti dai potenziali riutilizzatori; 2) progettare e implementare processi di produzione e aggiornamento di open data sostenibili, integrati nelle normali attività e, quando possibile, automatici; 3) promuovere iniziative di cultura digitale e di coinvolgimento dei potenziali riutilizzatori dei dataset; 4) organizzare eventi per il prossimo Open Data Day, coinvolgendo le imprese.

Risorsa disponibile per i lavori è il Portale Open data opendata.comune.re.it attivato nel 2014, che consente la pubblicazione di dataset relativi al territorio di Reggio Emilia. Il portale è predisposto per la pubblicazione da parte di più organizzazioni e, grazie alle procedure di harvesting (raccolta) automatico, garantisce ai dataset visibilità anche sul portale nazionale e, a breve, sul portale regionale.

 

SERVIZI ONLINE – L’offerta di servizi online, oltre a promuovere la trasparenza ed incentivare la dematerializzazione dei procedimenti, consente di incrementare l’accessibilità dei servizi svincolandoli dagli orari di apertura degli sportelli e di ridurre i tempi di attesa, migliorandone così la qualità. Eppure, gli utenti che scelgono di utilizzarli sono ancora una minoranza. Per promuovere la diffusione dei servizi online è necessario sia curare l’offerta, pubblicando nuovi servizi e verificando la qualità di quelli esistenti, sia incentivare la domanda, avviando campagne di sensibilizzazione e formazione e attivando servizi di facilitazione che aiutino gli utenti a superare le barriere all’ingresso e ad acquisire manualità con il canale online.

 

Obiettivi. Il tavolo di lavoro sui servizi online si propone di: 1) incentivare la pubblicazione di servizi online relativi al territorio di Reggio Emilia, promuovendo buone pratiche che garantiscano efficacia e usabilità sulla base delle linee guida Agid, degli standard nazionali ed internazionali e dei casi di successo sperimentati; 2) semplificare il raggiungimento della conformità alla normativa e l’integrazione con le piattaforme nazionali come Spid e PagoPA; 3) promuovere iniziative di cultura digitale e di coinvolgimento dei potenziali utenti dei servizi online, sia per incentivarne l’utilizzo, sia per raccogliere riscontri sui servizi offerti e suggerimenti su nuovi servizi di interesse.

Risorsa disponibile per avviare i lavori è il Portale Il Mio Spazio del Comune di Reggio Emilia, che mette a disposizione degli utenti le informazioni e i documenti che li riguardano e offre un punto di accesso centralizzato ai servizi online del Comune di Reggio Emilia e di altri enti e istituzioni come Asl, Regione Emilia-Romagna, Iren.

Da diversi anni il Comune di Reggio Emilia e molti degli enti istituzionali presenti sul territorio hanno realizzato servizi online, rendendoli accessibili dai propri siti istituzionali o da portali dedicati.

 

Il Mio Spazio può rappresentare un sistema di integrazione, che:

– offre agli utenti un unico punto di accesso centralizzato alla consultazione dei dati che li riguardano ed ai servizi online attivi sul territorio, semplificando loro il compito di trovare informazioni sui servizi di interesse disponibili;

– garantisce visibilità ai nuovi servizi, che dal momento in cui sono attivati risultano immediatamente accessibili a tutti i potenziali utenti che utilizzano il portale. Questo aspetto può contribuire a promuoverli e di conseguenza ad incentivarne l’utilizzo.

Nei prossimi mesi Il Mio Spazio sarà oggetto di nuovi sviluppi volti a:

– integrare nuovi servizi, anche attraverso l’acquisizione di una nuova soluzione software per la gestione delle istanze online;

– migliorare l’usabilità, in particolare rispetto alle modalità di autenticazione.

 

ALFABETIZZAZIONE DIGITALE – Internet e le tecnologie digitali sono oggi estremamente pervasive e interessano molti degli aspetti della vita quotidiana, spaziando dal piano professionale a quello relazionale, a quello amministrativo. Chi non possiede competenze digitali di base rischia di non poter partecipare pienamente alla società: per questo l’alfabetizzazione informatica di cittadini e imprese è un elemento essenziale sia per contrastare l’esclusione digitale, sia per garantire l’efficacia dei processi di innovazione tecnologica e sociale.

 

Obiettivi. Il tavolo di lavoro sull’alfabetizzazione digitale si propone di: 1) organizzare nuove iniziative di alfabetizzazione informatica e di promozione della cultura digitale dedicate a cittadini, imprese e personale degli enti coinvolti; 2) individuare luoghi ed eventi che possono offrire ai facilitatori digitali nuovi contesti per avvicinare i cittadini e accompagnarli in alcune operazioni come la creazione di un’identità digitale o l’attivazione di un servizio; 3) attivare un progetto condiviso con Ausl per l’alfabetizzazione digitale di base e per eventi specifici dedicati al fascicolo sanitario elettronico.

 

Risorsa proposta dal Comune di Reggio Emilia, su cui ragionare, sono i Progetti di alfabetizzazione digitale dei cittadini e gli eventi di cultura digitale attuati negli ultimi anni. In particolare, nel corso del 2017 il Comune ha attivato il progetto “Pane & Internet”, che prevede l’erogazione di corsi di alfabetizzazione informatica di primo e secondo livello e l’organizzazione di eventi per promuovere la cultura digitale. Il format “Pane & Internet” offre l’opportunità di progettare ed erogare moduli didattici verticali dedicati a temi specifici, da inserire nel contesto dei corsi di alfabetizzazione.

 

BANDA ULTRA LARGA – Il Comune di Reggio Emilia ha avviato un progetto per l’estensione della Metropolitan Area Network (Man) in Banda ultra larga, finanziato da Regione Emilia-Romagna, Lepida spa e dal Comune stesso. In base al progetto preliminare, la Man collegherà appunto diverse sedi del Comune, i Nidi e le Scuole dell’infanzia, l’Università, il Tecnopolo e il futuro Parco innovazione, la Ausl e l’Arcispedale Santa Maria Nuova.

 

Il Tavolo di lavoro include:

– Azienda Unità sanitaria locale;

– Azienda ospedaliera Santa Maria Nuova;

– Istituzione scuole e nidi d’infanzia;

– Ufficio scolastico ambito territoriale di Reggio Emilia (Provveditorato);

– Provincia di Reggio Emilia;

– Stu Reggiane spa;

– Università degli studi di Modena e Reggio Emilia;

– Lepida spa.

 

Obiettivi. Il Tavolo di lavoro sulla Banda ultra larga si propone di: 1) condividere il progetto di estensione della Man, per individuare le sedi interessate e le modalità di collegamento alla rete; 2) definire, in accordo con la Provincia di Reggio Emilia, le modalità di collegamento degli istituti scolastici superiori; 3) promuovere la progettazione e lo sviluppo di nuovi servizi basati sulla Banda ultra larga.

I sottoscrittori del Protocollo sono ad oggi 34:

– Acer, Agenzia per la Casa dell’Emilia-Romagna sede di Reggio Emilia

– Agac infrastrutture spa

– Agenzia locale per la Mobilità srl

– Asp Reggio Emilia città delle Persone

– Associazione provinciale di Reggio Emilia Cna

– Azienda consorziale trasporti (Act)

– Azienda ospedaliera Santa Maria Nuova

– Azienda sanitaria locale (Asl)

– Azienda speciale Farmacie comunali riunite (Fcr)

– Camera di Commercio di Reggio Emilia

– Campus Reggio srl

– Comune di Reggio Emilia

– Centro ricerche produzioni animali Crpa spa

– Fondazione E35

– Fondazione I Teatri di Reggio Emilia

– Fondazione Mondinsieme

– Fondazione nazionale della Danza-Aterballetto

– Fondazione Palazzo Magnani

– Fondazione per lo Sport

– Fondazione Reggio Children

– Iren spa

– Istituto superiore di studi musicali Peri-Merulo

– Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia

– Lepida spa

– Provincia di Reggio Emilia

– Reggio Children srl

– Reggio Emilia innovazione scrl

– Seta spa

– Stu Reggiane spa

– Til srl

– Tribunale di Reggio Emilia

– Ufficio scolastico ambito territoriale per la provincia di Reggio Emilia

– Unindustria Club Digitale Reggio Emilia

– Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.