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Ferrari, in mostra il mito e gli uomini


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“Uomini ostinati, capaci e ardimentosi, le qualità che ci vogliono per fare i bolidi”. Con queste parole Enzo Ferrari descriveva la gente di Maranello, le persone che a partire dagli anni Quaranta del Novecento hanno contribuito a costruire il mito della casa automobilistica più prestigiosa del mondo.

Al loro lavoro, alla loro storia personale e collettiva, è dedicata la mostra “Questa mia terra” che l’amministrazione comunale ha allestito alla Biblioteca Mabic fino al 31 agosto, con ingresso gratuito. Un’esposizione che cade nell’anno dei festeggiamenti del 70° Ferrari (il 1947 è l’anno della messa in strada della prima Rossa tutta “made in Maranello”, la 125 S, e della prima vittoria sportiva di un bolide di casa Ferrari). La mostra, inaugurata lo scorso 10 giugno in occasione della Notte Rossa, è visitabile negli orari di apertura del Mabic (giugno e luglio lunedì ore 14.30 -19.00, da martedì a sabato ore 9.00 -19.00, agosto da martedì a sabato ore 8.30 -13.30). In 70 anni il “mito” Ferrari ha fatto innamorare milioni di persone in ogni angolo del pianeta, ma ha sempre avuto a Maranello le radici e l’origine della sua forza. “Io sono attaccato a questa mia terra – scriveva Enzo Ferrari – oserei dire in modo feroce”: un sentimento intenso ricambiato da Maranello, una comunità che ha sempre vissuto con orgoglio la presenza e la crescita di una leggenda all’interno della propria realtà quotidiana, con la consapevolezza di dare un contributo decisivo al suo successo. I documenti dell’archivio storico comunale, la ricca raccolta di fotografie e la selezione di oggetti e memorabilia come caschi, modellini e tute vanno a comporre, come tessere di un mosaico, la rappresentazione di un’epica irripetibile, che ancora oggi continua ad appassionare il mondo e a rendere orgoglioso un intero territorio. Tra i documenti in mostra c’è anche la lettera di Ferrari al Podestà di Maranello, datata dicembre 1942, in cui il Drake presentava la prima richiesta di licenza edilizia per impiantare un capannone prefabbricato nella sua proprietà. Poi tante fotografie, oggetti, annuari, libri e altro: parte del materiale proviene da collezioni private di cittadini di Maranello, che hanno generosamente contribuito ad arricchire l’allestimento, a sottolineare ancora una volta, con orgoglio, il senso di appartenenza e la passione per una storia inimitabile, fortemente legata al territorio. La mostra rientra nell’ambito del progetto Rete Nazionale Città dei Motori.