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Assenza di voucher in agricoltura? Flai Cgil Emilia Romagna: “Nessuna emergenza per la raccolta della frutta in Emilia Romagna”


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Vorremmo evidenziare che nel settore agricolo, in Emilia Romagna, nell’anno 2016, sono stati venduti 348.503 voucher su un totale di 16.779.784, pari al 2.08%. Se confrontiamo i voucher venduti in agricoltura nel 2016 con l’anno 2015 notiamo addirittura un calo (-16.033), mentre quelli venduti per tutti i settori in Emilia Romagna, sono aumentati di oltre 4 milioni!

In Emilia Romagna i lavoratori in età lavorativa a tempo indeterminato e determinato, considerando anche coloro che svolgono meno di 50 giornate, sono 87.964 (dati 2015 – fonte banca dati INPS).

Considerando i voucher venduti equivalenti ad un’ora di lavoro, per non oltre 50 giorni di lavoro in un anno, più che sufficienti per le vendemmie e la raccolta delle varietà ortofrutticole presenti nel nostro territorio regionale, avremmo 871 posti di lavoro equivalenti, pari allo 0.99% sul totale dei lavoratori della nostra regione occupati in agricoltura.

Questi dati ci dicono che i voucher sono assolutamente marginali, se erano utilizzati correttamente, e che non c’è nessuna emergenza per il settore agricolo.

Inoltre, il lavoro “stagionale” in agricoltura prevede la chiamata giornaliera dell’operaio a tempo determinato anche per un solo giorno all’anno, anche per le sole ore necessarie a svolgere l’attività richiesta. Si tratta di un vero e proprio lavoro a chiamata previsto dalle normative di legge e dai contratti che regolano il mercato del lavoro in agricoltura, che non ha nemmeno bisogno della comunicazione giornaliera di inizio e fine lavoro, com’era previsto per i voucher.

Il lavoro “stagionale” in agricoltura nella nostra Regione ha un costo del lavoro orario che è comparabile a quello dei voucher e, in alcuni casi come nelle zone agricole svantaggiate, addirittura inferiore. Per i lavoratori, invece, la differenza è enorme: con i voucher nessun diritto (malattia, disoccupazione, assegni familiari e copertura previdenziale).

Non c’è bisogno di inventarsi altri strumenti, per la raccolta di frutta esistono già gli strumenti contrattuali, basta applicarli. Se si vogliono trovare altri strumenti basta leggere la “Carta dei diritti universali del lavoro”, la proposta di Legge della Cgil, sostenuta da oltre un milione di firme.

(Segreteria regionale Flai Cgil Emilia Romagna)