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A Fiorano un 25 aprile giovane


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Il Teatro Astoria era gremito quando ieri mattina, poco dopo le 11, il sindaco Francesco Tosi, con il suo intervento, ha dato la parola, espressa attraverso le canzoni, a tre classi quinte delle primarie di Fiorano Modenese, per concludere guardando al futuro la Festa della Liberazione.

Dopo la Messa celebrata nella parrocchiale di Fiorano e dopo la posa delle corone ai monumenti ai caduti di Piazza Ciro Menotti e del Centro Sportivo Ciro Menotti di Spezzano, ci si è spostati in teatro, o per meglio dire, si è rimasti in piazza perché l’Astoria ne fa parte, per ‘Terre e libertà: un viaggio nel mondo attraverso le canzoni’..

I ragazzi della VC della scuola Enzo Ferrari, della VB della scuola Luisa Guidotti e della VB della scuola Ciro Menotti accompagnati dal Gruppo Flexus, hanno raccontato con parole, musica, immagini e storie affrontate in chiave multiculturale per raccontare sogni, ideali, lotte e conquiste e comprendere il senso e il valore della storia. Sono canti popolari su tematiche quali la libertà, l’indipendenza, il lavoro e l’emigrazione, il rispetto e l’uguaglianza nell’ambito di un progetto dell’associazione culturale Caotica, che nel corso dell’anno ha portato le classi coinvolte a scoprire la musica popolare dei diversi continenti, dall’America all’Africa, passando per Cuba e arrivando in Italia

Dopo il saluto del sindaco, con a fianco l’assessore Fiorella Parenti, il gruppo degli Alpini ha consegnato il tricolore alle tre classi, ricordando come lo stesso tricolore sventoli su una scuola materna in Russia, costruita dagli Alpini ed è come simbolo di pace e di solidarietà che il tricolore viene consegnato alle tre classi.

Il sindaco Francesco Tosi, nel suo intervento, ha tra l’altro detto: “Sono passati 72 anni dal 25 aprile 1945, giorno  della Liberazione. Ma che significato ha ricordare questa data? Se si tratta di una semplice data da commemorare ogni anno, allora dopo 72 anni possiamo anche non farlo. Il passato è per definizione ciò che non c’è più, ciò che è finito e quindi rischiamo di celebrare qualcosa che  non esiste. Il rischio c’è, ma dipende esclusivamente da noi.  Noi possiamo dare significato al passato per incidere sul presente. A distanza di oltre 70 anni il mondo vede oggi rinascere idee di contrapposizione e di guerra, di razzismo, di negazione delle libertà fondamentali. Qualcuno aveva pensato che la negazione della libertà e della pace avvenisse solo col nazifascismo e che quindi con la fine di quella fase storica nel 1945, le conquiste dei nostri padri fossero per noi definitive. In realtà di definitivo al mondo non vi è nulla, se non la certezza che i valori della convivenza civile e democratica e di un’etica sociale rispettosa dell’uomo, richiedono ad ogni generazione e ad ognuno di noi di farli propri: nessuna generazione può permettersi di vivere di rendita e cioè dell’eredità dei padri, senza vivere a suo modo una propria resistenza. Serve l’impegno di ciascuno per liberare se stesso dall’indifferenza egoistica e dalla tentazione di semplificare la realtà in chiave individualistica.

Infine, non dobbiamo pensare che la libertà della persona sia negata solo dalle dittature politiche. Oggi esistono forme diffuse di non libertà personale e quindi di schiavitù: nel lavoro, attraverso inimmaginabili forme di incivile sfruttamento, anche minorile; esistono giovani schiave della strada costrette a prostituirsi; non è libero chi è schiavo della droga o del gioco d’azzardo, attività di centinaia di miliardi di euro gestita per lo più dalle mafie, oggi sempre più presenti purtroppo anche sul nostro territorio regionale e provinciale.

A questo riguardo, e cioè in riferimento alle mafie e alla resistenza che dobbiamo mettere in atto contro di esse, come Amministrazione comunale abbiamo offerto la cittadinanza onoraria a don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, da sempre impegnato nella lotta contro le mafie e costretto da anni a vivere sotto scorta. Sarà con noi venerdì 5 maggio alla mattina, in questo teatro per incontrare i ragazzi di seconda e terza media, e alle 19 al castello di Spezzano per ricevere dal consiglio comunale la cittadinanza fioranese. Vi invito caldamente ad esse presenti per accogliere degnamente questo nostro nuovo concittadino e per mandare un messaggio chiaro e fermo a chi è fuori dalla legalità: sappia che non è gradito sul nostro territorio e che, anzi, sul nostro territorio non troverà collaborazione alcuna, diretta o indiretta, da parte di nessuno”.