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Decreto sicurezza, S.U.L.P.L.: “senza aumento delle dotazioni per gli agenti, la Polizia locale non potrà svolgere pienamente il proprio ruolo a tutela dei cittadini”


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Il Coordinamento Provinciale del S.U.L.P.L. (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), Sindacato più rappresentativo per la Polizia Locale Italiana, interviene in merito all’approvazione del nuovo Decreto sicurezza e alla sua concreta attuazione in provincia di Reggio Emilia.

“La conversione in legge del Decreto Legge n. 14  sancisce in via definitiva l’aumento delle competenze della amministrazioni locali in materia di sicurezza urbana.

Come sappiamo dalle cronache nazionali il  governo ha posto la questione di fiducia per approvare il Decreto, ma questa scelta ha di fatto penalizzato la discussione parlamentare che stava portando all’approvazione di diversi articoli che potevano di fatto conferire alla polizia municipale la possibilità di accedere alle banche dati delle forze di polizia nazionali, le tutele previdenziali per gli Agenti e l’obbligo di dotazioni di idonee strumentazioni per i Corpi di Polizia Locale.

Con la legge attuale infatti, l’accesso allo SDI (le banche dati fondamentali per la nostra sicurezza, per sapere se chi abbiamo fermato è ricercato e/o pericoloso) è lasciato a futuri, ipotetici decreti attuativi…

Questa mini-riforma di fatto non permetterà alle Polizie Locali della nostra provincia di poter svolgere a pieno i compiti istituzionali in quanto è lasciata alla discrezionalità della singola amministrazione locali la possibilità di dotare o meno gli Agenti di idonea strumentazione per svolgere il proprio lavoro in sicurezza.

Da anni il SULPL sottolinea l’importanza di dotare di strumenti quali spray e bastoni distanziatori tutti i Comandi della provincia per far sì che tutti gli operatori di polizia locale possano svolgere il loro lavoro in sicurezza.

Prendiamo atto che ad oggi da parte di alcuni Comandanti c’è poca consapevolezza di quali siano i rischi e le problematiche inerenti la sicurezza degli Agenti, si va da Comandi che non hanno i giubbotti anti-proiettile, a Comandi (un solo caso in provincia) che utilizzano quotidianamente operatori sprovvisti di arma (in quanto neo-assunti) per svolgere le pattuglie di controllo del territorio, a Comandi che non dotano gli Agenti della strumentazione per svolgere i Trattamenti Sanitari Obbligatori in sicurezza.

Nei giorni scorsi il SULPL ha inviato una nota a tutti i Comandi per sensibilizzare tutti i nostri responsabili di Corpo a non rinviare ulteriormente l’acquisto delle dotazioni minime…sono infatti proprio dei giorni scorsi le notizie del ferimento di un collega della Polizia Provinciale ad opera dell’assassinio di Budrio e al ferimento di due colleghi della Polizia Municipale di San Lazzaro di Savena accoltellati durante l’esecuzione di un Accertamento Sanitario Obbligatorio.

Questi colleghi feriti portano inoltre sotto i riflettori dell’opinione pubblica la problematica della mancanza delle tutele previdenziale per la Polizia Locale, infatti il D.L. 14/2017 ha restituito agli Agenti solo l’equo indennizzo,  scordandosi di equiparare la Polizia Locale alle forze di polizia dal punto di vista previdenziale (pensione privilegiata) e contrattuale di diritto pubblico.

Ma se in campo nazionale le cose sono deprimenti, anche la nostra regione non fa meglio, in quanto diversamente da quanto fatto da Veneto, Lombardia e Lazio, non prevede tutele particolari per chi svolge un lavoro particolare, come quello della polizia locale!

Finiamo riportando quanto scrive l’on Di Biagio che è stato l’autore dell’emendamento che ha permesso almeno di reintrodurre l’equo indennizzo: “vale la pena ricordare che la pensione privilegiata è il trattamento economico concesso all’agente di polizia di Stato o di soccorso pubblico o vigile del fuoco, che abbia riportato infermità o lesioni per causa di servizio e che diventi “inabile” cioè inidoneo al servizio in modo assoluto e permanente per infermità derivanti da causa di servizio. Resta inspiegabile il motivo per cui si riconoscerebbe finalmente la causa di servizio e l’equo indennizzo agli agenti di polizia locale, senza però concedere loro il trattamento conseguente una volta posti in congedo a causa dell’invalidità riportata; la disposizione difatti riconoscerebbe la specificità della polizia locale e le condizioni operative particolarmente rischiose, che i drammatici eventi di cronaca degli ultimi giorni hanno riportato all’attenzione mediatica, senza tuttavia dare pienamente seguito alle esigenze di tutela che ne conseguono…”.