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“Crisi Artoni, subito ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori coinvolti”. Appello della Regione e del sistema economico e sociale emiliano-romagnolo al Ministro


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Necessità di mettere in campo, con rapidità, ammortizzatori sociali straordinari per crisi per i dipendenti dell’Artoni e di quelle mono-committenti a essa collegata, ma anche ammortizzatori in deroga per i lavoratori dell’indotto.

È quanto definito nell’incontro che si è tenuto oggi in viale Aldo Moro a Bologna tra Regione, associazioni di impresa dell’Emilia-Romagna, Cna, Legacoop, sindacati regionali di Cgil, Cisl e Uil e della categoria di Trasporti per fare il punto sulla crisi dell’azienda di logistica del Gruppo Artoni. Al termine è stato sottoscritto un verbale che sintetizza la posizione del territorio emiliano-romagnolo, da portare al tavolo nazionale a Roma che si riunirà al Ministero dello Sviluppo economico martedì 14 marzo.

Cuore del vertice la salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti e autonomi, in particolare terzisti, dell’intera filiera del trasporto e logistica. Durante l’incontro, è stata sottolineata la necessità che vengano individuati a livello ministeriale strumenti diretti, o delegati alle Regioni, in grado di sostenere i lavoratori del Gruppo Artoni e quelli dell’indotto durante questa difficile fase di transizione.

“Il confronto fra le parti– ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- ha consentito di analizzare il preoccupante e complesso impatto che questa vertenza comporta sul sistema produttivo e occupazionale in Emilia-Romagna, in cui sono coinvolti lavoratori appartenenti a categorie e settori diversi e che debbono poter fruire di ammortizzatori sociali in modo differenziato”.

“Nello specifico- si legge nel verbale–, le parti hanno individuato nella Cigs lo strumento attivabile per i lavoratori dipendenti diretti di Artoni e delle aziende mono-committenti della stessa; nella Cigs o nella Cig in deroga quello attivabile per i lavoratori dipendenti di aziende non mono-committenti di Artoni”.

Infine è stata espressa preoccupazione anche per la forte esposizione finanziaria delle imprese dell’intera filiera che operano a favore del Gruppo Artoni, situazione che potrebbe farle implodere.