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Viaggio a Chernobyl, due fotografi di Serramazzoni partono per realizzare reportage, mostra e libro


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Documentare, attraverso la fotografia, la situazione attuale dell’area di Chernobyl, la centrale nucleare con la nuova copertura, la città fantasma di Pripyat ma anche la vita dei numerosi cittadini che tuttora popolano la zona di esclusione. E’ questo l’obiettivo di due fotografi, Francesca Gorzanelli, originaria di Vignola, ed Emanuele Cosimi, toscano, entrambi residenti a Serramazzoni, che partiranno sabato 28 gennaio per raggiungere le zone colpite da disastro nucleare del 18 aprile 1986.

Il reportage completa un progetto, avviato nel 2015, che prevede la realizzazione di un libro e una mostra fotografica a Serramazzoni con la collaborazione del Comune che ha patrocinato l’iniziativa.

Come sottolinea Marzia Cipriano, assessore alla cultura del Comune di Serramazzoni, «seguiremo il viaggio anche in tempo reale attraverso video documentari che pubblicheremo sui social. Crediamo in questo progetto dal quale nascerà una mostra e una conferenza in aprile a Serramazzoni con il coinvolgimento anche delle scuole».

I due fotografi rimarranno a Chernobyl fino al 5 febbraio per documentare, spiegano, «la situazione nel periodo più estremo, quello invernale, la vita soprattutto degli anziani che nel freddo intenso si trovano a vivere intere settimane senza visite, anche nella zona di esclusione, nonostante i divieti.  E’ la terza volta che andiamo a Chernobyl – aggiunge Gorzanelli – e in questo caso avremo anche l’opportunità di verificare gli eventuali cambiamenti positivi dopo il completamento del sarcofago che ha dal novembre scorso ha coperto il reattore  della centrale».

Tra gli obiettivi c’è anche il desiderio di tenere acceso l’interesse su una storia che troppo facilmente viene dimenticata; tra un viaggio e l’altro i due fotografi partecipano a numerose conferenze e incontri nelle scuole dove hanno constatato  la scarsa conoscenza dei ragazzi su una vicenda così sconvolgente.

Hanno iniziato il progetto per curiosità e un interesse, anche professionale, che con il tempo hanno portato a sviluppare legami e rapporti con le popolazioni locali e con l’associazione Chernobyl di Formigine, Fiorano e Maranello che ogni anno ospita nel modenese diversi bambini di Chernobyl.

Informazioni e immagini: https://www.facebook.com/NoFear e sul canale YouTube.