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Arrestato pusher beninese per spaccio continuato di sostanze stupefacenti. È anche sospettato della cessione di eroina letale che causò la morte di un 38enne di Vignola


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I Carabinieri della Compagnia di Modena, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. di Modena, hanno tratto in arresto A.U.N., disoccupato 43enne, originario del Benin e da qualche anno residente a Modena, poiché gravemente indiziato del reato di spaccio continuato di sostanze stupefacenti. A carico dello stesso gravano concreti sospetti anche in ordine al reato di morte cagionata coma causa di altro delitto. L’indagine che lo ha riguardato scaturisce infatti proprio dalla morte di V.C., operaio italiano di 38 anni, residente a Vignola, deceduto a Modena per overdose di eroina nella serata del 6 dicembre scorso.

L’uomo era incorso in un’overdose mortale subito dopo aver assunto per via endovenosa una dose di eroina, preparata a bordo del proprio autocarro, dove i Carabinieri lo avevano ritrovato su segnalazione di un cittadino che si era trovato a passare occasionalmente sul posto. Le conseguenti indagini avviate dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia CC hanno subito fatto confluire l’attenzione sul beninese, essendo proprio lui la persona con la quale il malcapitato aveva intrattenuto l’ultimo contatto prima di morire. Ed in effetti, gli esiti delle successive attività investigative – articolate in intercettazioni, osservazioni, pedinamenti ed escussioni di tossicodipendenti della città e della provincia – hanno dimostrato che lo straniero fosse dedito allo spaccio al dettaglio di eroina (anche dopo l’incidente mortale), venduta in dosi da 0,5 a 2 grammi dietro corrispettivi dai 20 ai 100 euro. Variegata la tipologia dei suoi clienti, con i quali il pusher stabiliva, di volta in volta, modalità e luoghi di scambio sempre diversi, con l’evidente scopo di eludere eventuali attività d’indagini a suo carico. L’uomo, raggiuto e catturato presso la sua abitazione di Modena, dove vive con la moglie e un figlio appena nato, è stato condotto presso la locale casa circondariale di “Sant’Anna”, dove nei prossimi giorni verrà interrogato dal G.I.P. mandante. Nel frattempo, continuano serrate le attività preventive e repressive dell’Arma per il contrasto all’uso ed al consumo di sostanze stupefacenti, considerati gli elevatissimi rischi che gravano sugli assuntori di droghe ed alla luce di questo ed altri successivi episodi di morte per overdose, come quello della casalinga modenese 45enne, morta il 28 gennaio all’interno della propria abitazione, le cui indagini hanno già portato all’individuazione e alla cattura dello spacciatore responsabile della cessione letale di droga.