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Sindaco di Modena e autorità alla commemorazione di Borsellino, magistrato ucciso dalla mafia


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comm-borsellinoLa difesa della legalità “come garanzia per i cittadini” e la richiesta che “l’azione giudiziaria si svolga libera da condizionamenti”. Sono due dei temi toccati dal sindaco di Modena Giorgio Pighi in un breve intervento in occasione della cerimonia commemorativa della strage di via D’Amelio, dove 21 anni furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. La cerimonia si è svolta oggi, venerdì 19 luglio, con la deposizione di una corona alla stele che ricorda le vittime della mafia, nell’area verde di via Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Hanno partecipato anche il prefetto vicario Mario Ventura, il vice presidente della Provincia Mario Galli, la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti, il questore Oreste Capocasa, autorità, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni che fanno parte del Comitato comunale per la Memoria e le Celebrazioni.

Nel suo intervento, Pighi ha sottolineato anche come “Paolo Borsellino e Giovanni Falcone rappresentino per noi un binomio inscindibile nella lotta alla mafia” e ha ricordato tutte le vittime della violenza mafiosa, a partire dagli agenti della scorta che furono uccisi il 19 luglio 1992 in via D’Amelio: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

 

Immagine, da sinistra: il vice presidente della Provincia Mario Galli, il prefetto vicario Mario Ventura, il sindaco di Modena Giorgio Pighi, il questore Oreste Capocasa, la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti