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Partito della Rifondazione Comunista, su “Castello di Formigine”


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A sei mesi dalle elezioni amministrative e dall’insediamento della nuova alleanza di governo che regge il comune, i cittadini formiginesi continuano a chiedersi, con rammarico, dove è finito il progetto castello. Questo progetto, condiviso all’unanimità dalla maggioranza di allora, è partito il 27 settembre del 2007, con l’inaugurazione del castello alla presenza di Dario Fo, premio nobel della letteratura, a sancire ciò che il castello sarebbe dovuto diventare.

Non è solo l’edificio storico caratterizzante il centro di Formigine, ma in esso sono racchiusi i sentimenti più profondi di tutti i formiginesi: anziani e non, indigeni ed immigrati, residenti ed emigrati. Dopo il restauro esso veniva considerato come un forte elemento di richiamo culturale e turistico su cui puntare per lo sviluppo del centro storico e di tutto il territorio.

La presenza del museo multimediale nelle due torri, in cui il raccolto delle informazioni ricavate viene trasmesso attraverso la creazioni di ambienti sensibili ed interattivi, rende tale edificio pronto ad accogliere altre forme artistiche.

A tal proposito si vuole ricordare l’allestimento di diverse mostre di arte contemporanea di ottimo livello e di grande richiamo di pubblico (Circa 20.000 persone):

• Binomi. 5 artiste formiginesi a confronto.

• Lo spirito dell’arte. Opere contemporanee dalla collezione privata di Carlo Cattelani. In collaborazione con la Galleria Civica di Modena.

• Gli affreschi moderni di David Tremlett. Stanza degli archi.

• Mostra ed intervento di David Tremlett al castello. Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

L’inaugurazione di quest’ultima mostra è stata preceduta da un dialogo tra l’artista e la prof.ssa Angela Vettese, direttrice della Galleria Civica di Modena, con cui si voleva intraprendere un attività di collaborazione più strutturata.

Si era avviato un percorso di qualità apprezzato da molti critici d’arte.

Contemporaneamente era stato sottoscritto un protocollo di intesa con 16 comuni proprietari di castelli e la provincia, per intraprendere un percorso che aveva l’obiettivo di recuperare l’identità del nostro territorio.

Questo insieme di attività avevano lo scopo di valorizzare il castello e il centro storico di Formigine

Tale percorso è costato impegno umano ed economico assai elevato sostenuto: dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e da aziende locali che hanno creduto al progetto e alla sua evoluzione.

Oggi la sala degli archi è sede di un ristorante, il cui affitto è di Euro 40.000 annue, mentre la saletta accanto sarà a disposizione del gestore per soli 4 euro al giorno effettivo di utilizzo ed il giardino ad uso gratuito (contratto valido fino al 2017).

Lo stesso risultato economico si poteva ottenere con l’affitto dei locali ad aziende, per convegni e attività di marketing, per matrimoni ed altro con il vantaggio di rimanere padroni degli spazi e poterli cautelare.

L’amministrazione attuale ha deciso di accantonare il progetto, vedi le voci del bilancio approvato a Dicembre in cui:

• Sono ridotte le ore alla cooperativa che garantiva le guide del museo.

• Sono posticipati i lavori di restauro e ricostruzione delle mura.

• Sono diminuiti i finanziamenti per le attività culturali, quasi a dimenticare l’esistenza di un museo che necessita di attività di promozione e di eventi.

Nonostante che il Sindaco abbia avocato a sé l’assessorato al castello, creato ad hoc; il perché sarebbe da scoprire e valutare.

Con queste azioni si vanifica tutto il percorso avviato e ancor peggio non si tiene conto della spesa elevata che in questi anni le varie amministrazioni hanno sostenuto per il restauro, l’allestimento e l’attivazione del museo. Questo si chiama spreco ed è un modo incauto di considerare i soldi dei cittadini.

Oggi il castello è sede di un ristorante la cui attività si svolge in ore in cui le attività produttive sono ferme e quindi poco incide sul ravvivare e rivitalizzare il centro storico. Questo spazio pubblico e quindi di tutti oggi, ahimè, non è più a disposizione dei cittadini ma di una singola persona.

Giuseppe Cassetti – Segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista