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Intervento di Confesercenti Formigine in merito alla rapina al benzianaio della settimana scorsa


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La rapina avvenuta a Formigine ai danni di un distributore di benzina ha suscitato la reazione di Confesercenti: “Un episodio increscioso che denota una volta di più quanto gli operatori del commercio siano, con preoccupante frequenza, presi di mira soprattutto nelle ore serali da malviventi e balordi privi di scrupoli”. L’associazione nell’esprimere la propria solidarietà al benzinaio invoca un maggior presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine.

“L’episodio accaduto nella serata di giovedì scorso, conferma che anche i gestori delle aree di servizio sono, tra le categorie più esposte al rischio di rapine, specie nelle ore serali e in quelle di chiusura dell’esercizio. Per aumentare il livello di sicurezza e dare maggiore serenità agli operatori Confesercenti auspica che il presidio del territorio sia esteso all’arco dell’intera giornata e a maggior ragione nei confronti di chi opera nelle ore serali”, una soluzione per la quale, occorrerebbe un organico di Forze dell’Ordine adeguato a quelle che sono le esigenze del territorio comunale. “Auspichiamo inoltre continua Confesercenti – che l’amministrazione si attivi al più presto affinché sia creato un apposito fondo per dare la possibilità agli operatori del commercio di dotarsi di sistemi di video sorveglianza e difesa passiva”.

Anche la Federazione Autonoma dei Benzinai (Faib) associata a Confesercenti nell’esprimere la propria solidarietà al benzinaio rapinato, coglie l’occasione per ribadire la necessità di non abbassare la guardia nell’attività di monitoraggio e presidio del territorio. “Invitiamo gli amministratori e le istituzioni, ad adottare politiche di sostegno e incentivi per l’utilizzo della moneta elettronica col conseguente abbattimento dei costi di commissione che sempre di più gravano sui gestori – sostiene Faib – In questo modo si ridurrebbe l’impiego e la circolazione di denaro contante nelle aree di servizio e, di conseguenza, il rischio di rapine a cui sono esposti i gestori delle aree stesse”.