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Fiorano: appaltato il servizio di mensa scolastica


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Con il ritorno a scuola all’inizio di questo 2010, è partito un nuovo contratto di gestione per la produzione dei pasti scolastici di Fiorano, essendo il precedente scaduto con il 2009. Nei mesi scorsi l’Assessorato alle Politiche Educative aveva effettuato le procedure per l’affidamento di un nuovo appalto che, in ragione della dimensione economica di € 620.000 annuali, ha avuto una rilevanza europea; ha cioè dovuto consentire la partecipazione ad aziende che operano in ambito comunitario.

CIR Food Cooperativa Italiana di Ristorazione, una delle maggiori aziende italiane nel settore della ristorazione collettiva e commerciale, si è nuovamente aggiudicata l’appalto per il triennio 2010-2012, eventualmente prorogabile per altri tre anni.

L’Amministrazione Comunale ha, con questo nuovo appalto, scelto come priorità il benessere psico-fisico dei 600 bambini che frequentano giornalmente il servizio, richiedendo ulteriori elementi migliorativi ad un servizio che già negli anni scorsi si è caratterizzato per la qualità, riconosciuta dagli utenti stessi anche nel corso di un’indagine che ha coinvolto la totalità degli utenti diretti (bambini) e indiretti (genitori), sia della scuola dell’infanzia che della scuola primaria.

Gli aspetti che determineranno un’offerta migliorativa del servizio riguardano in particolare le materie prime e l’educazione alimentare.

Le materie prime dovranno essere di origine biologica, integrata, tipica, per tutte le tipologie merceologiche reperibili sul mercato, necessarie alla produzione dei pasti previsti nei menù scolastici. I menù prodotti a Fiorano fino ad oggi già prevedevano l’utilizzo parziale di tali materie prime, con questo appalto si arriverà all’utilizzo totale di prodotti ottenuti nel rispetto della salute e dell’ambiente o legati alla tradizione e alla cultura del territorio locale-regionale.

Oltre a prodotti di largo consumo già previsti come pasta, riso, pane, carne bovina, olio, passata di pomodoro, parmigiano reggiano, prosciutto di Parma, uova, lattuga, carote, mele, arance, ecc. saranno introdotti la carne suina biologica, biscotti biologici, verdura fresca e frutta biologiche, a lotta integrata, tipiche regionali (dop-igp) per tutte le altre tipologie, succhi di frutta e confetture biologici.

Saranno utilizzati prodotti tipici e locali come la carne bovina bianca modenese, la razza autoctona oggi recuperata da alcune aziende locali per la riconosciuta qualità della carne e del latte, parmigiano reggiano e latticini provenienti da cooperativa casearia locale, l’aceto balsamico di Modena, prodotti da forno, pasta fresca e ripiena prodotta da aziende locali. Inoltre, anche prodotti del mercato equo solidale cominceranno a trovare un loro spazio nella produzione dei pasti scolastici, in particolare con prodotti per la fornitura delle merende (cacao e tavolette di cioccolato fondente).

L’impegno per una corretta educazione alimentare parte dal presupposto che il momento del pasto in mensa con i compagni, non risponde solo al bisogno primario di nutrirsi, ma è un importante stimolo, soprattutto se inserito in un contesto di altre attività che affrontino sia aspetti informativi (che cosa si sta mangiando e perché), che formativi (le scelte alimentari, l’educazione al consumo, i gusti alimentari, il rapporto positivo con il cibo), rivolte ai bambini, ai genitori e ai docenti.

“I servizi scolastici – spiega l’assessore alle politiche educative Maria Paola Bonilauri – rappresentano l’investimento più importante di questa comunità contribuendo non solo al suo sviluppo culturale, ma costituendone la più significativa realtà di inserimento e socializzazione. Gli stessi servizi di supporto sono pensati e realizzati in modo da rappresentare ulteriori momenti formativi, con un valore aggiunto di grande rilevanza rispetto alla loro semplice funzione. Ciò vale per il trasporto scolastico per tutti i trasferimenti necessari a visite guidate, partecipazione ad eventi extra-scolastici, gite etc.; per il pre e post scuola, costruito così da superarne l’aspetto puramente assistenziale per caricarsi di finalità educative; per il servizio mensa, non semplice distribuzione di pasti ma vera e propria occasione di educazione alimentare che coinvolge i ragazzi, gli insegnanti, le famiglie e punta all’acquisizione di uno stile di vita sano ed equilibrato; per i centri estivi e i soggiorni alla Baciccia, tempi di gioco e di svago ma curati con grande attenzione perché siano sempre opportunità di benessere non solo materiale ma umano e sociale”.