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Confesercenti Carpi sui ritardi nei lavori in Corso Cabassi-Fanti


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cabassi_Carpi“Che cosa accade nei cantieri di Via Duomo e Corso Cabassi? Perchè i lavori procedono a rilento? A chi sono imputabili i ritardi?” Queste sono le domande che i commercianti del centro cittadino hanno rivolto a Confesercenti Carpi in questi giorni.

Perchè di fronte a tanti interrogativi un dato è certo: il cantiere di Via Duomo e Corso Cabassi non è stato chiuso entro il 30 novembre, così come avevano concordato l’Amministrazione e le Associazioni di Categoria nell’incontro tenutosi il 3 settembre scorso, proprio al fine di pianificare l’avvio ed il termine dei lavori del primo stralcio.

E’ altresì certo che la mancata riapertura al traffico di queste vie del centro comporterà un grave danno ai residenti e, soprattutto, agli esercenti. Non solo a quelli che si affacciano sulle vie interessate, ma più in generale a tutti quelli che operano in centro storico, venendo meno uno dei più importanti accessi al cuore della città. E tutto questo proprio nel mese di dicembre, il periodo a maggior vocazione commerciale.

“Si tratta di un fatto grave -sostiene Confesercenti- che rischia di compromettere seriamente il buon andamento del Natale per i commercianti del centro, proprio in un anno già martoriato da una contrazione dei consumi delle famiglie a causa delle note vicende legate alla crisi economica.“

Com’è noto infatti la seconda tranche dei lavori di riqualificazione dell’asse Fanti-Cabassi avrebbe dovuto concludersi entro la fine del mese di novembre in modo da non pregiudicare in alcun modo l’accesso al Centro Storico nel periodo Natalizio.

“Occorre accertare la responsabilità dei ritardi. Qualora la mancata chiusura del cantiere fosse addebitabile alla ditta appaltatrice dei lavori, questa deve essere chiamata a risarcire i danni causati. Le penali che la ditta dovrà sborsare devono essere utilizzate non solo per opere di arredo urbano e riqualificazione temporanea di via Duomo e Corso Cabassi –sostengono i commercianti- ma anche per finanziare forme di indennizzo diretto per i negozianti che a causa dei disagi vedranno diminuire i loro ricavi”.